“Ora, a Fano, il partito democratico è libero dai vincoli degli egocentrismi”

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6 novembre 2013

Alessandro Fichera*

 

FANO – Le vicende personali dei consiglieri comunali usciti volontariamente dal Partito Democratico di Fano rendono finalmente chiara la situazione anche agli elettori che possono così conoscere i nomi e i cognomi dei responsabili della debole opposizione in questi anni.

 

E’ la dimostrazione della scarsa rettitudine di consiglieri eletti nel partito Democratico sulla falsariga della stessa di Aguzzi il quale rompendo con la vecchia dirigenza di Carnaroli ha costruito il proprio “capitale” politico, ora disperso e ritornato ai cittadini in vista delle prossime elezioni.

 

Il gruppo dei consiglieri democratici di opposizione è sembrato in questi anni un’armata Brancaleone a causa delle ambiguità e dei personalismi di taluni personaggi accecati dal proprio ego e poco propensi al bene comune.

 

A mano a mano hanno soffocato le genuine velleità di altri eletti che, al contrario s’impegnavano a fare da collegamento tra il partito stesso e i cittadini. Già al primo passaggio nell’assise comunale quando Federico Valentini non fu scelto come capogruppo, sebbene candidato dell’intera coalizione di opposizione, era palese la prevaricazione dell’interesse personale su quello collettivo. Senza il legante del potere, viceversa saggiamente spartito nel centrodestra fino a qualche mese fa, alcuni hanno rivelato le loro vere ambizioni.

 

Solo per velleità personali o per tentare di garantirsi un futuro nella politica i consiglieri Stefanelli Sanchioni e Cancamerla non meriterebbero nemmeno il lusso di candidarsi giacché a stento possono garantirsi il saluto di chi ha dato loro fiducia.

 

Chi come me fa parte appunto dell’assemblea comunale del PD cittadino non riesce a capire l’atteggiamento di chi non viene a confrontarsi con gli iscritti, senza riportare quanto accade nel consiglio o senza comprendere le proposte dei nostri elettori né seguendo una linea condivisa. Cani sciolti senza vincoli di mandato non fanno il bene né di un partito né della città. E’ doveroso promuovere invece chi è fuori da queste logiche di puro potere e scarsa lungimiranza.

 

Sarebbe paradosale e avvilente che il centrodestra si affidasse a questi fuoriusciti per ripresentarsi alla città; sicuramente è un segnale di estremo impoverimento dell’alleanza che ha governato in questi lunghissimi dieci anni, arrivata oramai allo stremo.

 

Ora che il partito democratico è libero dai vincoli di questi egocentrismi s’intravede finalmente una vera possibilità di rinnovamento iniziato con l’elezione quasi plebiscitaria di Stefano Marchegiani solo pochi mesi fa.

 

Mentre l’economia e la comunità locale sentono stringere la morsa di una crisi incontrollata da troppo tempo e dalle conseguenze brutali, non c’è più spazio per chi alimenta le difficoltà della politica nel servire i propri concittadini e concittadine.

 

 

*Delegato dell’Assemblea Comunale del Partito Democratico di Fano

Circolo Centro Mare

 

 

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