di Redazione
26 ottobre 2013
FANO – Dall’ospedale unico alla strada delle barche, dal campo d’aviazione al parco urbano. Sono stati questi i temi trattati durante quello che si può considerare il primo incontro pubblico tra candidati sindaco che si è svolto questa mattina al Caffè Centrale.
Un’occasione per confrontarsi sugli argomenti di attualità e dei progetti da sviluppare simulando quello che la città potrebbe offrire tra 30 anni. Perché 30 anni? Perché prima di rispondere a queste domande i candidati sono stati sottoposti ad un simpatico ed originale trattamento di invecchiamento che li ha catapultati nel 2043.
Ad organizzare l’evento è stato infatti “Micenter” il centro medico di via Tito Speri che ha promosso la sua ultima terapia per contrastare gli effetti dell’invecchiamento. Terapia del tutto innovativa (PRP, Plasma ricco di Piastrine), eseguita dal dottor Federico Di Nepi, che tramite la biostimolazione dei tessuti del viso, collo, décolleté e delle mani tramite il prelievo e l’iniezione di piastrine della stessa persona oggetto del trattamento, fornisce all’aspetto un “ringiovanimento” immediato.
Per questo primo confronto in ottica amministrative 2014 si sono seduti davanti alla telecamera un rappresentante del centro sinistra (Luca Stefanelli del Pd), uno dell’area di centro (Davide Delvecchio dell’Udc) ed uno di centro destra (Mirco Carloni del Pdl). L’iniziativa ha avuto inizio dalle 10 attirando tantissimi curiosi al Caffè Centrale di corso Matteotti per assistere da vicino all’invecchiamento “artificiale” dei politici realizzato dal professionista del cinema Andrea Giomaro, giovane fanese “artista di effetti speciali” che vanta anche una collaborazione con Ridley Scott in “Prometheus,” e il suo collaboratore Carlo Diamantini.
L’occasione è stata anche spunto per dare la prospettiva di sviluppo della città della Fortuna. Stefanelli, Carloni e Delvecchio hanno “disegnato” la loro personale “Fano del 2043, entrando dentro gli argomenti che stanno animando il dibattito politico.
Negli ultimi giorni si è tornati a parlare dell’ “ospedale unico”. Per Carloni è “una struttura necessaria però la Regione ci deve dire se ha i soldi per realizzarla. E’ inutile avventurarsi in discorsi del tutto aleatori quando si parla della salute dei cittadini. E’ giunto il momento di dare degli atti concreti che possano indicare l’indirizzo da prendere”. Per Delvecchio “l’ospedale unico è da farsi. In Toscana in 3 anni sono stati costruiti 3 nosocomi a dimostrazione che se le cose vogliono essere fatte i modi ci sono. Penso che, sul suo posizionamento, non ci debbano essere dubbi visto che i due consigli comunali congiunti hanno deciso per Fosso Sejore”. Anche per Stefanelli il luogo “è già stato scelto. Si è trovato un compromesso tra i due Comuni interessati e la Provincia. Ora si devono trovare le risorse per realizzare questa opera indispensabile”.
Sull’interquartieri i tre si dicono tutti favorevoli al completamento dell’infrastruttura. Per Carloni: “E’ indispensabile dotare le due città di una via di collegamento poiché non possiamo pensare allo sviluppo economico di larga scala senza le necessarie infrastrutture”. Stefanelli ribadisce che “così com’è è solo una bozza, per interquartieri si intende un’arteria che colleghi la città alla Statale”. Delvecchio sottolinea: “Se vogliamo l’ospedale l’interquartieri è la condizione necessaria alla base. Fano e Pesaro devono mettersi in concertazione per dare luce a un’opera così importante”.
La Strada delle Barche è ancora un investimento da portare a termine? Per il candidato Carloni: “Assolutamente sì. La crisi ha messo in ginocchio la cantieristica ma la strada delle Barche può rappresentare un motivo d’interesse per attirare investimenti nel nostro territorio”. Delvecchio afferma che “ora siamo in una situazione di stallo ma il Comune ha i soldi per realizzarla”. “E’ una Strada necessaria per il rilancio di un settore simbolo della nostra città che ha perso, negli ultimi anni, aziende e dipendenti proprio perché non è stata portata a termine” ha detto Stefanelli.
E sull’ipotesi che viale Ruggeri, nel 2043, sia stata già spazzata via dalle mareggiate tutti hanno sottolineato la necessità di intervenire affinché si possa trovare una soluzione definitiva al problema per tutelare non solo una strada ma un quartiere strategico, anche per il turismo, di Fano.
Tra i tre, anche sulla questione “parco al campo d’aviazione” c’è stata la stessa lunghezza d’onda: “Se ne discute da anni. Il Vallato ha bisogno di un polmone verde e uno spazio per le famiglie”.
Nel 2043 l’aeroporto servirà da scalo anche ai jet? “Non so se potremo ancora parlare di aeroporto, per quella data” ha detto Stefanelli che ha poi aggiunto: “Con tutti i tagli che si stanno facendo agli scali non credo che quello fanese riesca a ‘sopravvivere’”. Carloni dice che “tutto quello che riguarda l’ambito delle infrastrutture è un capitolo su cui vanno rilanciate iniziative” mentre Delvecchio sostiene che “i jet di piccola dimensione penso che atterrino anche ora. Per il 2043 sarà utile avere uno scalo anche a Fano per tutti gli aerei civili”.
Infine, sul turismo tutti hanno confermato l’urgenza di avviare una rivisitazione delle strutture ricettive presenti. “Non possiamo giocare una partita in un mercato così ampio senza un’offerta valida” ha detto Carloni. Delvecchio conferma “l’importanza di questo comparto. Migliorare la qualità e l’offerta permetterebbe di attirare una tipologia di turisti che ora a Fano non c’è”. “Servono risorse per rilanciare il settore – ha detto Stefanelli – . Sono convinto che il binomio città d’arte e di mare, per Fano, sia vincente”.
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