di Redazione
19 ottobre 2013
TAVULLIA – Questa volta le campane le suoneranno per festeggiare lui, don Cesare Stefani, 92 anni, il monsignore di Candelara che celebra mezzo secolo di servizio a Tavullia su 60 di sacerdozio. Un attaccamento alla maglia, per usare un termine sportivo, che difficilmente conosce eguali. Un attaccamento simile a quello che don Cesare ha da sempre per Valentino. E non solo per le ormai celebri scampanate che il parroco, puntualmente, faceva quando Rossi vinceva a raffica in giro per il mondo. Don Cesare, all’interno della sacrestia, aveva allestito un vero e proprio “tempio” dedicato a Vale, con foto e immagini lampeggianti. E nessuno si scandalizzava quando la messa veniva leggermente anticipata o posticipata per seguire il campione di Tavullia in tv, dando al prete-tifoso un alone da don Camillo delle due ruote.
Don Cesare è nato 20 dicembre 1921 a Candelara, penultimo di otto figli. Famiglia devotissima: suo zio materno, Don Enrico Vichi, di Fiorenzuola, era canonico della Cattedrale in Pesaro. Don Cesare, entrato in seminario dopo la quarta elementare, fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1945. Arrivato come cappellano a Tavullia con mons. Giuseppe Garattoni, dall’ottobre 1945 alla primavera del 1950, fu prima trasferito a Granarola fino all’ottobre del 1963, quindi tornò a Tavullia come parroco e da quel momento qui è rimasto. In tutti questi anni ha sostenuto tutte le attività parrocchiali, tra cui il Carnevale dei Ragazzi, la «Via Crucis», il «Presepe Artistico» in movimento e naturalmente la festa di S. Pio Martire. Il vescovo Gaetano Michetti – come ricorda oggi il Carlino – ritirandosi dall’attività pastorale, ha voluto conferirgli pure il titolo di Monsignore per la sua infaticabile opera di questi anni. Domenica, dalle 16, prima Santa Messa in chiesa celebrata proprio da Don Cesare e quindi dalle 17 si terrà una grande festa al Centro Giovanile di Tavullia.