Nessuna ispezione cadaverica ed esercizio abusivo della professione: la Finanza indaga sui furbetti dell’obitorio

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29 agosto 2013

PESARO – I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro hanno deferito alla locale A.G. 10 sanitari in servizio tra Fano e Pesaro, di cui 6 medici necroscopi, 2 di famiglia e 1 assegnato al “118”, responsabili del reato di falso ideologico, per aver redatto certificati funzionali alla sepoltura di salme senza effettuare la prevista visita necroscopica sia per quelle composte in abitazioni private sia per altre condotte presso l’obitorio.

In due casi, 1 dei suddetti medici necroscopi di Fano e un altro collega di Pesaro, sono stati anche denunciati per il reato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, relativamente a documentazione attestante atti di morte.

Particolare macabro emerso nel corso delle indagini, in un caso, riguardante il decesso di una persona certificato per infarto, quest’ultima presentava una vasta ferita al capo non riscontrata da nessun medico intervenuto per constatarne la morte (i quali medici avrebbero dovuto richiedere un esame diagnostico o un’autopsia per accertare la reale causa della morte stessa) e suturata per sanguinamento in obitorio, abusivamente, da 2 necrofori, resisi, per il momento, responsabili del reato di esercizio abusivo della professione medica.

In caso di condanna, i soggetti indagati rischiano pene detentive che possono arrivare fino a 6 anni.

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