Il Rossini Opera Festival conquista il miliardario russo Mikhail Fridman

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21 agosto 2013

PESARO – Un miliardario russo, che da anni – in incognito – viene a Pesaro per seguire il Rof, è diventato sostenitore del Festival, che però deve adeguarsi ai tempi, al nuovo turismo (anche) culturale che ha portato e porterà appassionati provenienti dalla Russia, ma anche da altri paesi dell’ex Unione Sovietica.

 

Quest’anno i libretti delle opere sono scritti in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e giapponese. Dal prossimo, vista l’affluenza di turisti (diversi con casa sulle colline) e la presenza di cantanti russi (nell’edizione che finisce venerdì, Anna Goryachova, Elena Tsallagova, Viktoria Yarovaya e Dmitry Korchak), bisognerebbe adeguarsi, anche alla luce di questa notizia che www.pu24.it pubblica oggi in esclusiva.

 

Mikhail Fridman (foto da Jewish Business News)

Mikhail Fridman (foto da Jewish Business News)

Fra gli spettatori, il Rossini Opera Festival annovera l’uomo d’affari che, secondo i dati di Forbes (rivista americana di economia e finanza) del marzo 2013, ha un patrimonio personale di 16,5 miliardi di dollari, che al cambio odierno equivalgono a 12.320.788.530,47 euro. Niente male!

 

E’ Mikhail Maratovich Fridman, Misha per gli amici, magnate 49enne che – scrive sempre Forbes – guida l’Alfa Group con i compagni d’università e soci, a loro volta miliardari, German Khan e Alexei Kuzmichev. Alfa Group è il più grande gruppo industriale e finanziario russo.

 

Lo scorso anno, Fridman ha venduto il 50% delle azioni di TNK-Bp al colosso Rosneft – la compagnia petrolifera russa controllata dal governo che in Italia è legata alla Saras della famiglia Moratti – in cambio di 28 miliardi di dollari.

 

Nato in Ucraina nel 1964, a Lviv, figlio di una famiglia ebrea, oggi cittadino russo, Mikhail andò a studiare a Mosca, laureandosi in Acciai e Leghe al Moscow Institute of Steels and Alloys che può essere definito il Mit russo. Per mantenersi agli studi – scrive Wikipedia – faceva il bagarino dei biglietti dei teatri moscoviti e non disdegnava di lavare i vetri. Due anni più tardi i tre amici aprirono Alfa-Bank, oggi la più grande banca privata russa.

 

Nella lista – non ufficiale – dei miliardari russi, guidata da Alisher Usmanov, il musulmano sposato con un’ebrea, Irina Viner, Fridman occupa il sesto posto, davanti a Mikhail Prokhorov, proprietario del Cska di pallacanestro, primo non americano ad acquistare una franchigia Nba, i Brooklyn Nets. Più staccato, al nono posto, Roman Abramovich, famoso per i suoi yacht ma soprattutto per essere il padrone del Chelsea, la squadra di calcio londinese.

 

A proposito dei biglietti dei teatri, è doveroso sottolineare che Fridman è uomo di cultura, tanto che è laureato anche in Scienze Artistiche. Convinto propugnatore dei diritti degli ebrei in Europa e in Russia, ha fondato il Russian Jewish Congress, è attivo sostenitore del premio letterario “Big Book”. E ama la musica, tanto da suonare il pianoforte in un jazz bar moscovita. Non solo jazz, però, perché Alfa-Bank è sponsor dell’English National Ballet, ora diretto da Tamara Rojo, che come prima decisione ha chiuso le porte ai coreografi uomini, perché tenderebbero a proporre “figure con forti richiami porno”. Per intenderci, tipo quella voluta da Ron Howell nel Guillaume Tell, quando nelle danze del terzo atto ha proposto un’esplicita scena di sesso orale fra uomini. Putin apprezzerà la decisione della ballerina spagnola.

 

La letteratura, la pittura (Fridman ha una collezione con alcuni Picasso), la musica jazz, il balletto, ma anche Rossini e il Rof. Ad averne di sostenitori così piacevoli e così discreti!

 

E chissà che la sua presenza al Rof non sia un primo passo per un innamoramento della città, magari di una villa (a Mosca, il magnate vive in un palazzo di 4.000 metri quadrati) e – perché no – di altre peculiarità pesaresi, anche sportive.

 

Intanto, Misha Fridman ha donato una ricca quota annuale a Tanti Affetti, gli Amici del Rossini Opera Festival.

 

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