Politici alle serate di gala, l’occasione non fa l’uomo sobrio

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16 agosto 2013

PESARO – L’occasione non fa il sobrio! Pensando alla situazione economica del Paese, alla difficoltà di milioni di famiglie che stentano a mettere insieme il pranzo con la cena, alle difficoltà che attendono l’Italia in autunno, annunciate da Beppe Grillo e confermate dal ministro per gli Affari Regionali e le autonomie locali, Del Rio, avevamo invitato i politici pesaresi a dare segnali di sobrietà, come richiesto dallo stesso presidente della Repubblica, evitando di partecipare alle feste del dopo Rof. Infatti…

 

 

Spiega un amico sindacalista: “Al momento, le risorse per la Cassa in Deroga sono esaurite: i lavoratori che ne hanno usufruito sono ancora in attesa dei soldi previsti (alcuni stanno ancora aspettando i compensi di aprile) e, se entro la fine del mese non sarà rifinanziata, a settembre sarà un bagno di sangue anche per le aziende che ancora non l’hanno richiesta e partiranno i licenziamenti. E’ difficile stimare il numero dei lavoratori interessati: neanche l’INPS riesce a dare un numero preciso- In “deroga” significa che è stata estesa anche a quei settori che non pagano il contributo Cigs (euro 9.49 per dipendente) e che quindi non avrebbero diritto ad accedere alla Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria”. Si parla della provincia di Pesaro e Urbino, non della luna.

 

 

Raccontano le cronache che alle serate di gala, alle feste dopo L’Italiana in Algeri, Guillaume Tell e L’occasione fa il ladro, non sono mancati numerosi politici, tutti del PD. Un’occasione persa per dimostrare quella sobrietà invocata di recente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è un grande appassionato di musica lirica, un ammiratore di Rossini e del Festival dedicato al Cigno pesarese, che ha seguito in passate e sostenuto quando la base del Partito Comunista era decisamente contraria a quella che riteneva – a torto – una festa per la borghesia.

 

 

La domanda è legittima, e ce l’hanno sottoposta diverse persone: cosa possono pensare questi lavoratori sapendo che, intanto, i politici “festeggiano”?

 

 

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