Rof, entusiasmo per Michele Mariotti, la felicità del fratello Giacomo: “Merita gli applausi ricevuti”

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14 agosto 2013

PESARO – “Bella, bella, bella”!”. Una frase secca, dedicata da una signora che, dopo avere assistito alla prima del Guillaume Tell raggiunge le navette che la riporteranno in centro. Il giudizio è avvalorato dall’enfasi con cui lo esclama.

 

Poco prima una giovane – presumibilmente una cantante, o comunque una del giro – seduta in platea, con la madre al suo fianco, commenta la standing ovation al direttore Michele Mariotti: “Mamma, la merita tutta, perché è rimasto la persona semplice che era prima di diventare famoso”.

 

Michele Mariotti dirige il Guillaume Tell (Foto Amati Bacciardi)

Michele Mariotti dirige il Guillaume Tell (Foto Amati Bacciardi)

Due signori salgono le scale del’Astronave della Torraccia, sembrano entusiasti, ma anche esperti: “Non era facile riempire la musica dei balletti (termine che al regista Graham Vick non piace, preferisce danze; ndr), ma ci sono riusciti benissimo”.

 

Una coppia di melomani tedeschi, a ma potrebbero essere austriaci, o anche della parte tedesca della Svizzera, sembra volersi fermare a salutare i protagonisti. Lui esclama: “Wunderbar!”, “Meravigliosa”, lei annuisce

 

Il Guillaume Tell 2013 passerà alla storia del Rof, come quello del 1995. Anche stasera si annuncia un tutto esaurito, con spettatori arrivati da tutto il mondo.

 

Fra i tanti spettatori della prima, il sovrintendente Gianfranco Mariotti, che però non vuole rilasciare dichiarazioni sul figlio Michele, tenendo per sé i sentimenti provati durante la lunga serata di domenica. Riusciamo a strapparla a Giacomo, che di Michele e fratello ed è a sua volta impegnato nel Rof, all’ufficio stampa che segue impeccabilmente tutto l’anno.

 

“Mi sono emozionato molto per il finale della prova generale e poi per gli applausi di un pubblico di pesaresi, d’accordo, ma come sanno tutti non è facile essere profeti in patria. Domenica sera la sinfonia è stata eccezionale, e anche il resto. Lui si merita tutti gli applausi che ha ricevuto. Ha saputo mantenere la semplicità dei veri grandi, e poi ha una passione per il suo lavoro che lo divora”.

 

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