“L” come libri e libertà: nei carceri di Fossombrone e Pesaro in arrivo due e-book reader

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6 agosto 2013

leggere in carcereFOSSOMBRONE - Si accresce il patrimonio bibliotecario della Casa di Reclusione di Fossombrone e della Casa Circondariale di Pesaro. Sono in arrivo due nuovissimi e-book reader, acquistati in collaborazione con le direzioni penitenziarie dei due istituti, l’Associazione Italiana Biblioteche AIB – sezione Marche e l’Assessorato alla Cultura della Regione Marche.

Nuove tecnologie per intraprendere nuove frontiere, eliminare il problema di spazi sempre più ridotti e garantire ai detenuti il diritto all’informazione, alla lettura e allo svago. Così, anche in carcere, ai libri di carta si affiancano i libri digitali. L’utilizzo dei nuovi dispositivi di lettura rientra nel processo di promozione culturale, rieducazione e supporto all’alfabetizzazione del recluso intrapreso dal “Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale”. Un progetto sperimentale, iniziato nel 2012, grazie all’interessamento delle Politiche Sociali e delle Politiche per l’Inclusione Sociale della Regione Marche, attraverso l’attuazione della L.R. 28/08 ed un ulteriore contributo da parte dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche. Il progetto, tuttora in corso d’opera, coinvolge diverse professionalità nel campo della biblioteconomia e si rivolge alla popolazione reclusa nelle otto strutture detentive della Regione Marche. Iniziative importanti dal punto di vista umano e culturale, dall’alto valore rieducativo e relazionale, portate avanti grazie al lavoro degli educatori interni agli istituti penitenziari.

“L’obiettivo è rendere la biblioteca penitenziaria ‘contemporanea e fruibile’ in relazione ai  servizi offerti, sia attraverso documenti tradizionali che digitali” spiega Lorenzo Sabbatini, coordinatore del progetto Sistema Bibliotecario Carcerario Regionale. “In questo modo si dà la possibilità di conoscere ed utilizzare i nuovi dispositivi di lettura anche alle persone impossibilitate a causa della loro condizione di detenzione”. Non solo, in un’ottica multiculturale e multilinguistica di inserimento sociale ed integrazione della popolazione straniera detenuta, l’utilizzo delle nuove tecnologie si rivela utile per la comprensione di lingue diverse, permettendo anche una lettura agevolata per coloro che soffrono di difficoltà visive.

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