Evade al Fisco 100mila euro di compensi, nei guai noto avvocato pesarese: rilasciava documenti fiscali solo alle aziende e non ai privati

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29 luglio 2013

PESARO - Continua incessante la lotta all’evasione fiscale da parte della Guardia di Finanza di Pesaro. Passati al setaccio i redditi dichiarati dai professionisti tra cui quello di un noto avvocato che ha nascosto al Fisco circa 100mila euro di compensi: rilasciava documenti fiscali solo alle aziende e non ai privati.

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, al termine di una verifica fiscale nei confronti di un noto avvocato della città, hanno accertato un’evasione fiscale quantificata in circa  100 mila euro, per gli anni dal 2010 al 2013.

Nel corso dell’attività ispettiva, le Fiamme Gialle hanno visionato tutta la documentazione extra-contabile ed hanno esaminato i conti correnti bancari e postali intestati al legale. Proprio dagli elementi emersi dall’analisi della predetta documentazione, consistente in varie agende manoscritte contenenti molteplici annotazioni effettuate dalla segretaria dello studio, molto meticolosa (relative ai clienti dello studio, agli anticipi/acconti ricevuti per le prestazioni professionali, agli appuntamenti, alle pratiche in scadenza, alle parcelle da emettere, alle fatture da emettere), sono emerse significative discordanze con la documentazione fiscale  facente parte della contabilità ufficiale del professionista.

In particolare, è emerso, dalle annotazioni extra-contabili, che l’interessato   per le società che tutelava legalmente emetteva regolare parcella e, successivamente fattura, mentre per i privati (che non avevano necessità di contabilizzare il costo) rilasciava solo la parcella o notula (che non è un documento fiscale) e, quindi, tali compensi non venivano contabilizzati, realizzandosi, di conseguenza, una rilevante evasione fiscale.

L’avvocato, che nonostante il basso reddito dichiarato negli anni in questione, è riuscito a mettere da parte una cospicua liquidità,  è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle misure cautelari reali sul proprio patrimonio.

Sono stati, altresì, effettuati controlli anche nei confronti di un commercialista e di un geometra, che hanno portato alla constatazione di un’evasione di  oltre 60 mila euro e all’individuazione di un “lavoratore in nero”.

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