Tra bambini, sexy shop e saldi

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16 luglio 2013

PESARO – Più complicato spiegare a un bambino cosa sia esattamente un sexy shop o più difficile fargli capire cosa sia esattamente un “Compro Oro”? Più complicato spiegare perché in un quartiere residenziale, densamente popolato, in parte frequentato anche da turisti è stato aperto quel negozio dalle pareti rosse o perché in sempre più quartieri, dove prima c’era il fruttivendolo, la macelleria, il barbiere o un negozio di giocattoli, oggi c’è un banco dei pegni dorato, un monte senza pietà, uno spazio senza anima, con una scrivania, una bilancia e una cassaforte? E perché le persone, oggi, per tirare a campare si vendono i gioielli di famiglia, i ricordi di una vita, l’oro di Cresima e Comunione, le fedi? Una volta, almeno, nell’arco di un anno chi lasciava in pegno un oggetto poteva riprenderselo pagando: ora, invece, non c’è più neppure quella opzione. La tua storia verrà fusa con altre storie in lingotti carichi di lacrime.

Più complicato spiegare a un bambino cosa sia esattamente un sexy shop o più difficile fargli capire il sottilissimo messaggio che dà quella pubblicità, a tutte le ore del giorno, compresa quella di pranzo, con i due cerini che, sdraiati sul letto, si infiammano precocemente?

Più complicato spiegare a un bambino cosa sia esattamente un sexy shop distributore automatico o più difficile spiegargli perché a Montecchio, alle porte del paese, subito dopo il cartello di benvenuto, davanti al cimitero degli inglesi e a un parco giochi, da anni esiste un night club?

In un mondo ideale sarebbe facile spiegare. Ma invece siamo in Italia dove ci si indigna per tutto e il contrario di tutto, dove anche chi utilizza i distributori di preservativi, mediamente, lo fa di notte, lontano da sguardi indiscreti, e poi magari si spoglia in webcam dietro un nickname o affolla i night club, l’unico genere di locale che nonostante la crisi continua a fare affari, sostituendo discoteche e cinema.

Che poi succede come a Rovereto, dove mesi fa hanno aperto un sexy shop distributore automatico: stessa scena, stessa indignazione, stessi bla, bla, bla. Solo che alla fine si è scoperto che gli avventori previsti non erano coppiette o ragazzi trasgressivi ma piuttosto attempati signori, meglio se accompagnati da amiche più o meno occasionali.

Più complicato spiegare a un bambino cosa sia esattamente un sexy shop o più complicato spiegargli perché in alcuni negozi, che in vetrina espongono “Sconti fino all’80%”, all’interno praticano sconti del 29% e 23% (visto con i miei occhi). E poi a chiedersi: perché nessuno compra? I saldi, sono veri saldi, specialmente in questi periodi, se partono dal 50%. Altrimenti, come accaduto durante la notte dei saldi, a Fano, la fotografia resta quella di tante gente, negozi pieni e borse vuote. Provocazioni, certo, solo provocazioni.

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3 Responses to “Tra bambini, sexy shop e saldi”

  1. Redazione scrive:

    Per la cronaca, ogni commento deve essere firmato con nome, cognome e mail veritiera. Grazie

  2. Giovanni scrive:

    Nel 2013 non pensate sia forse l´ora che la si smetta di fare articoli bigotti e moralisti sui sexy shop e sulla distanza dai luoghi di culto dei night clubs??

    Prima c´era il panettiere ed adesso un negozio dalla vetrina rossa…. ed allora???

    I soli a scandalizzarsi sono i “bacchettoni” minti moralisti i quali poi la sera fruiscono a mani piene di video porno su xtube o servizietti live fatti su livejasmin (guarda caso dalle statistiche di alexa in italia i siti porno sono piú visti dei siti di informazione).

    Smettetela di fare moralismo in una societá dove l´etá media del primo rapporto sessuale si colloca fra quella dei frequentatori della terza media o primi anni delle scuole superiori.

    Saluti

    • admin scrive:

      Caro Giovanni, l’articolo, con quelle domande, è tutto meno che bigotto ma è volutamente una provocazione contro i finti perbenisti, uno dei mali storici dell’Italia. Quelli che puntano il dito su una cosa, e poi ne hanno un’altra peggiore, sotto gli occhi, che avvallano o di cui fanno parte.

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