di Redazione
10 luglio 2013
URBANIA – Ritrovate dietro un antico muro e ora restaurate ed esposte a Palazzo Ducale, le statue di Amantini attirano numerosi visitatori. Nelle nuove collezioni anche le “Ceramiche del mondo“ di Dolcini e le incisioni di Istmi.
Due nicchie ormai murate nella parete della Sala Consiliare, delle quali si era ormai persa la memoria, nascondevano due tesori inestimabili. Grazie ad un’attenta ricerca su antichi documenti si è arrivato a trovare la loro precisa collocazione e a recuperare il loro prezioso contenuto: le statue della Prudenza e della Giustiza di Tommaso Amantini, scultore durantino del XVII secolo.
Da questa avventurosa scoperta è nata la mostra “Le Virtù Ritrovate”, che riporta opere, disegni e incisioni di Tommaso Amantini (Urbania 1625- Roma 1679), artista locale che ha lasciato opere sparse in tutto il centro Italia, da Urbino con lo splendido Re David nella nicchia della Santa Spina dell’oratorio di Santa Croce a Fano, Pergola e Ascoli. Per commemorare al meglio la figura dell’Amantini, per l’occasione è stato creato un percorso che dal Palazzo Ducale, sede dei due stucchi che verranno presentati, si dirama verso il Museo Diocesano, sede del rilievo in terra cotta della Madonna con il Bambino, proseguendo poi verso la chiesa di Santa Caterina e il suo altare in stucco, terminando nell’oratorio del Carmine. In questi primi mesi di mostra un grande numero di turisti ha salutato con entusiasmo le opere ritrovate, apprezzando i lavori di restauro e l’allestimento elegante e curato, in simbiosi con la cornice del Palazzo Ducale di Urbania, contenitore di opere d’arte e, a sua volta, vero e proprio tesoro.
Nelle sale del palazzo sarà possibile visitare anche “Piccoli tesori d’arte: le incisioni di Istmi”, una mostra di incisioni tratte da “IstmiTracce di vita letteraria”, la rivista di letteratura e arte, diretta da Eugenio De Signoribus e pubblicata dalla Biblioteca Comunale di Urbania. L’arte incisoria è una componente fondamentale della rivista. Ogni numero è infatti corredato da alcune incisioni di piccolo formato, che vanno ad impreziosire la rivista. Questa iniziativa ha permesso la formazione di una raccolta d’arte, tuttora in espansione. La Collezione Istmi si aggiunge ad un folto gruppo di opere d’arte contemporanea composto grazie alle donazioni di Enrico Galluppi, Nadia Maurri Poggi, Raimondo Rossi, Carlo Ceci, Federico Melis, Philippe Artias, Marcello Lani, alle quali sono dedicate tre sale permanenti del Museo.
Un altro grande spazio espositivo all’interno del Palazzo Ducale è dedicato alla collezione “Ceramiche del Mondo di Massimo Dolcini” (Pesaro, 1945-2005), figura di spicco della grafica contemporanea nazionale e autore di una serie di importanti iniziative collegate al territorio. La collezione si collega ad una serie di mostre realizzate a Fiorenzuola di Focara riguardanti la ceramica popolare d’ambito mediterraneo. Essendo Urbania un’eccellenza a livello nazionale nel campo della ceramica con questa mostra si è portato in città una raccolta di pezzi popolari provenienti da tutto il bacino del mediterraneo.