di Redazione
9 luglio 2013
FANO - Aumenta la sinergia tra i Panathlon di Pesaro e di Fano. Alla nuova Marina dei Cesari nel porto di Fano, il Club presieduto da Massimo Seri ha invitato anche i panatleti pesaresi per una conviviale sul motociclismo davvero eccezionale. L’ospite della serata è stato il Dottor Claudio Marcello Costa, padre della famosa Clinica Mobile presente in ogni tappa del motomondiale per prestare soccorso ai piloti incidentati.
Attorno a Claudio Costa è ruotato un piacevole appuntamento a cui non poteva mancare il presidente del Panathlon di Pesaro Alberto Iaccarino e il Governatore dell’Area cinque del Panathlon Giorgio Dainese. Come animatore è stato scelto l’esperto giornalista Maurizio Bruscolini, che ha chiamato in causa non solo il Dottor Costa, ma anche il pilota fanese di Moto 3 Alessandro Tonucci e il tre volte campione pesarese Eugenio Lazzarini.
Il giovane pilota Tonucci ha raccontato la sua esperienza diretta vissuta con il Dottor Costa. Un brutta caduta rischiava di compromettere la stagione scorsa ed è stato proprio Claudio Costa a mettere in sesto la caviglia di Tonucci che ha potuto così correre arrivando anche una volta sul podio.
Di episodi come quello di Tonucci, Costa ne potrebbe raccontare davvero un’infinità. Atleti che dopo un brutto incidente continuano ad inseguire i loro sogni superando ostacoli a prima vista insormontabili. Con l’aiuto di alcuni video sono stati ricordati esempi come quelli di Pantani o di Alex Zanardi. Storie che Costa ha accostato ai miti antichi, dove eroi coraggiosi e anche un po’ folli si guadagnavano l’immortalità tramite gesta leggendarie.
E un eroe immortale è anche Marco Simoncelli a cui il Claudio Costa ha dedicato il suo ultimo libro “La vittoria di Marco”, finalista al premio Bancarella Sport. La vittoria di Marco è proprio quella con la morte, una morte che non può sfiorare il mito di Simoncelli che vive in tutti quelli che lo hanno ammirato in pista. Marco Simoncelli è diventato il simbolo di una gioventù animata da una passione quasi folle, ma che rende la vita piena e il mondo un vero paradiso. Perché la vera nemica dell’esistenza non è la morte, ma è la noia, una nemica che ingrigisce la vita quotidiana e atrofizza la grande forza interiore presente in ognuno di noi.
Filosofica poi la risposta del Dottor Costa a chi gli ha chiesto la differenza tra coscienza e incoscienza. La coscienza è una forza che quando è attraversata dal dono divino della follia ci rende invincibili. Incosciente invece è colui che è arrogante e presuntuoso e sfrutta in modo sbagliato le sue potenzialità.
Claudio Costa ha davvero incantato la platea dei panathleti, descrivendo il motociclismo e più in generale lo sport come qualcosa che va oltre il semplice gesto atletico o il raggiungimento della vittoria o del record. Lo sport per il Dottor Costa è fatto di miti e di eroi che possono insegnare molto ai giovani e non solo.