di Redazione
9 luglio 2013
ANCONA - “In questi anni di crisi, la cooperazione marchigiana non si è bloccata ma ha resistito alle drammatiche conseguenze di questo lunghissimo periodo continuando a tutelare quello che ha di più prezioso: il capitale umano”. Con queste parole, le Centrali cooperative delle Marche, Agci, Confcooperative, Legacoop, unite nel coordinamento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, intervengono nel dibattito legato alla convocazione del Consiglio regionale aperto sulle crisi aziendali. In solidarietà ai lavoratori presenti oggi in Aula, l’Aci Marche, che era rappresentata da Stefania Serafini (Legacoop Marche) ha, infatti, rinunciato a parlare per lasciare spazio ai loro interventi. L’universo dell’Aci, nelle Marche, si traduce in 850 cooperative attive in tutti i settori, cui aderiscono oltre 324 mila soci e sono occupate 23 mila persone. Una forza economica rappresentata da un fatturato di 2.990 milioni di euro, circa l’8% del Pil regionale.
“Come cooperatori – affermano Agci, Confcooperative, Legacoop -, non ci siamo chiusi in noi stessi, non ci siamo fermati, ma abbiamo intensificato gli sforzi e il lavoro per tenere in vita e rafforzare le nostre cooperative e, quando possibile, abbiamo agito per farne nascere di nuove perché siamo convinti che la cooperazione è il modello vincente per combattere la crisi economica”. Una convinzione supportata anche dal Censis che, nel “Primo rapporto sulla cooperazione”, ha certificato che questo è il modello d’impresa che meglio resiste alla crisi proprio perché ha il suo punto di forza nell’occupazione. Tra il 2007 e il 2011, infatti, il lavoro in cooperativa è cresciuto di quasi l’8% contro un calo complessivo dell’occupazione in Italia dell’1,2%. La tutela del lavoro è, quindi, il principale obiettivo dell’Alleanza delle Cooperative anche nelle Marche, nata proprio dalla necessità di agire e confrontarsi insieme, in modo sinergico, verso le istituzioni e le altre parti socio-economiche. Per continuare a rafforzare questo ruolo, le cooperative chiedono però alla Regione Marche di sostenere con più forza la creazione delle nuove imprese, specie quelle che nascono dalla crisi aziendali, e di affiancare l’azione di quelle già attive sfruttando le opportunità offerta dalla nuova programmazione comunitaria 2014-2020 per il mondo della cooperazione.