“Sagre vere, sagre finte”. Per Confcommercio serve una regolamentazione della Regione

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27 giugno 2013

Marco Arzeni*

PESARO - Dispiace l’intervento del presidente delle Pro loco provinciale Giuliano Grossi che evidentemente deve aver letto ciò che noi non abbiamo scritto e non abbiamo neppure pensato. Come Fipe-Confcommercio, lo abbiamo sempre sostenuto, non siamo affatto contrari ad eventi organizzati come momenti di  promozione e valorizzazione e quando questi costituiscano un legame vero con la tradizione popolare e la cultura enogastronomica del territorio ove si svolgono. E nella stragrande maggioranza le Pro loco si muovo proprio in questo senso, ma il presidente Grossi dovrebbe sapere bene che c’è una moltitudine di “altri” eventi che nulla hanno a che fare con questo ma che vengono organizzati solo con fini speculativi perché  “possono” essere organizzati grazie ad una normativa nazionale e regionale che ha maglie non larghe ma enormi. Il fatto è che chiunque si svegli la mattina e decida di fare questa o quella sagra – che sia della birra, delle usanze astroungariche o di come andavano a cavallo i mongoli - lo può fare e sono sicuramente questi gli eventi che danneggiano un comparto già allo sfinimento.

Eventi che si concretizzano poi quasi unicamente nel dare da mangiare e da bere (basta leggere i resoconti soddisfatti dei vari organizzatori) a migliaia di persone. Persone come tutti noi che si ritrovano assiepate in precarie tavolate apparecchiate con un velo di cellophane, a mangiare in un piatto di plastica, cose cucinate “non si sa bene dove e come” ma che alla fine paiono soddisfatti dell’esperienza gastronomica pensando addirittura a quanto hanno “risparmiato”  rispetto a quegli “approfittatori” dei ristoranti che hanno la colpa grave di dover rispettare centinaia di regole e di sottostare ad una fiscalità fuori da ogni concezione.

Purtroppo “solo alcune giornate all’anno” come dice il presidente Grossi vanno moltiplicate per decine e decine di eventi (l’anno scorso in regione ne abbiamo contati 400 in due mesi !!! ) che sottraggono linfa vitale all’economia delle attività della ristorazione.

Abbiamo da tempo inoltrato, assolutamente inascoltati, richiesta in Regione affinché vengano modificati i criteri che consentono di organizzare manifestazioni temporanee: ora ribadiamo con forza che è assolutamente necessario arrivare ad una regolamentazione di questo fenomeno in continuo aumento e dalle devastanti conseguenze per il settore.

In questo Pro loco e Confcommercio possono e devono lavorare assieme affinché a ciascuna venga riconosciuto il proprio ruolo.

*Segretario Fipe-Confcommercio Pesaro e Urbino

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