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24 giugno 2013
Alessandro Ariemma*
PESARO - Appare evidente che quando si diventa personaggio pubblico ci vuole poco a diventare oggetto di attenzioni particolari. Soprattutto quando si è dipinti come persona cristallina e pulita con un curriculum sportivo unico al mondo.
Non voglio entrare nel merito degli aspetti legati alla persona Idem che è diventata Ministro perché non è mio interesse ma è sotto gli occhi di tutti che il mondo dello sport si presta ad un’opacità francamente troppo densa.
Quando si affrontano i temi dello sport ci si limita al plauso per i risultati o alle critiche per gli insuccessi.
Poi magari ci si accorge che c’è uno sport dopato (e comunque gonfiato dai media ma mai censurato “preventivamente
”) e c’è una prateria enorme ancora poco esplorata (se non dagli Ispettori dell’Ufficio dell’entrate e della Siae) che dimostra quanto “vago e indefinito” sia il settore dal punto di vista della valutazione degli aspetti legati al “lavoro sportivo” (spazio di ambiguità pesanti) e alle attività sportive ad esso connesse.
C’è la necessità di normare il settore dello sport, cosiddetto dilettantistico, e la UISP lo chiede da tempo, come pure c’è la necessità di effettuare controlli con uno spirito costruttivo nei confronti dei tanti che lavorano a vario titolo in un settore che ha anche una ricaduta significativa sul piano economico.
Vanno colpiti gli abusi di tanti “furbetti” che continuano a comparire anche nel panorama locale ma vanno sostenuti coloro che si impegnano in prima persona per garantire le opportunità di tanti ai quali troppo spesso non vengono riconosciuti questi meriti. Soprattutto in un momento di crisi come questo si deve tutelare il valore e il ruolo dello “sport sociale” dal quale si continua a chiedere molto.
*Presidente UISP Pesaro e Urbino