Zare, Rok, Traini e Amici. Ripartiamo da qui

PESARO – Ultimo giorno di scuola per la Scavolini Banca Marche, che domenica sera verso le 22 ha sentito suonare l’ultima campanella dell’anno. La Vuelle è stata promossa per il rotto della cuffia, con un sei misero misero, dopo un anno trascorso a recuperare il brutto inizio. Dove la voglia di studiare era poca e il professore non era proprio il massimo nello spiegare le lezioni agli alunni e si intestardiva sulla geometria (triangolo) senza essere in grado di coinvolgere la classe.

Markovski in panchina. Foto Fraternale Meloni

Poi c’era il classico discolo, quello che litigava con il prof dai primi giorni e non si trovava bene con i compagni, finendo per cambiare scuola e tornare in quella precedente (Montegranaro), dall’America era arrivato un ragazzino giovane, che si pensava fosse bravo con le costruzioni, ma gli mancavano proprio le basi e dopo qualche tempo è stato rispedito al mittente, per un paio di mesi è arrivato anche il classico giovanotto molto simpatico dal Sudamerica, un vero bonaccione ma che della materia non sapeva proprio niente, costringendo il preside a toglierlo dalla classe per non distrarre i compagni.

Il primo quadrimestre era andato proprio male, con un quattro (punti) in pagella e così quel simpatico preside con i capelli brizzolati, sempre pronto a fare una foto con tutti, ha deciso di cambiare professore, chiamando un omone da un’altra circoscrizione ma che conosceva bene la materia, dopo tanti anni passati a girare per gli Istituti italiani, il nuovo prof, che parla un italiano corretto ma con uno strano accento, ha chiesto subito un paio di nuovi alunni per cercare di alzare la media della classe e lo hanno accontentato, prendendo in prestito da un liceo lombardo, uno dei più bravi nella sua materia, ma che a Milano non si trovava proprio con quel prof dai capelli sempre pieni di gel, poi con l’unico colpo da maestro del duo pagato per reclutare nuove leve, è arrivato un vero genio nel suo campo, che fino a qualche mese prima dava un saggio della sua bravura nelle scuole più rinomate d’Europa. Dove lo pagavano veramente molto per deliziare il pubblico con le sue gesta, mentre qui da noi si è accontentato di molto meno, dando comunque un contributo decisivo per alzare la media, poi, quando ha saputo della promozione sicura, ha salutato i compagni per finire l’anno scolastico in Spagna.

Così la classe ha cominciato a recuperare, con qualche interrogazione da sette che ha alzato la media stagionale e anche in qualche gita fuori porta è riuscita a farsi dare la sufficienza. Certamente non tutti hanno contribuito nella stessa maniera, con un fuori corso che ha cercato di fare il ragazzino senza riuscire a mascherare di essere vicino alla pensione, mentre l’ultimo arrivato per un mese ha fatto scena muta alle interrogazioni (zero punti in quattro partite), ma qualche soddisfazione ce la siamo tolta, come quando il più alto della classe, quello sempre svogliato con quell’espressione di essere capitato lì per caso, ha deciso di lasciare l’ultima fila e di alzare ogni tanto la mano per combinare qualcosa di buono.

Alla fine siamo contenti della crescita del più giovane della compagnia e del recupero dopo un brutto infortunio di quel biondino che promette grandi cose, non è stato un anno da incorniciare, ma il prossimo settembre speriamo di ritrovarci ancora sulle scalinate della scuola per ricominciare tutto da capo.

 

IL MOMENTO DELLA SQUADRA:

La partita contro Avellino ha fatto capire ai tifosi biancorossi come sarebbe stata la stagione della Vuelle senza Markovski e Stipcevic: una sofferenza enorme fino all’ultimo minuto, con la salvezza che sarebbe stata raggiunta solamente grazie ai problemi di Biella. Markovski è riuscito a far difendere un gruppo che come talento offensivo era veramente ridotto al minimo, dove se il tiro da fuori non entrava si cominciava a vagare per il campo cercando soluzioni che difficilmente arrivavano, senza il coach macedone a spingere ogni allenamento sulla mentalità difensiva, si sarebbe assistito a tante brutte serate come quelle di domenica sera, dove la Scavolini Banca Marche ha fatto fare la figura di uno squadrone ad una Sidigas arrivata a Pesaro senza tre titolari del calibro di Johnson, Dean e Ivanov. Altro fattore fondamentale dell’annata appena finita è stato senza dubbio Rok Stipcevic che, oltre ad essere l’unico ad avere 20 punti nelle mani ogni sera, è quello che ha preso in mano la squadra dal primo allenamento, l’ultimo a mollare e il primo a crederci anche quando i compagni intorno a lui ne combinavano di cotte e di crude, sarebbero due colonne dalle quali ripartire se ci fosse la possibilità già da oggi di rifirmarli per il prossimo anno, per adesso non possiamo che ringraziare di essere riusciti a portarli a Pesaro in questa stagione e di aver imparato eventualmente dagli errori commessi in estate con gli ingaggi di Ticchi e Hamilton.

 

I PIU’ ….

Andrea Traini ed Alessandro Amici: I due giovani biancorossi dimostrano di aver voglia di farsi vedere e si sbattono in ogni parte del campo, recuperando palloni e rimbalzi con una discreta intensità difensiva, per il prossimo anno due risorse fondamentali per ripartire col piede giusto.

Rok Stipcevic: Non sappiamo se sia stata la sua ultima partita con la canotta numero sei della Victoria Libertas, ma in ogni caso dà ancora una volta un saggio di tutto il suo repertorio cestistico e della sua voglia di essere protagonista, doveroso ringraziare Milano per avercelo dato in prestito per questi mesi.

Zare Markovski: Pochi allenatori pesaresi si sono meritati la standing ovation di tutto il palazzo, il pubblico capisce che il coach macedone con un gruppo con pochissima classe ha fatto ampiamente il suo dovere, raggiungendo una salvezza anticipata. Si meriterebbe la riconferma anche per le indubbie doti umane e di comunicatore.

 

…. E I MENO DELLA SFIDA PESARO – AVELLINO

 

Andrea Crosariol: Il miglior pivot italiano del campionato per mancanza di reale concorrenza, dà il peggio di se contro un Avellino priva dei due centri titolari, non sappiamo il motivo della sua scarsa voglia, ma con un atteggiamento simile faticherà a farsi amare dalla sua prossima eventuale squadra.

Lamont Mack: Il miglior tiratore della Vuelle incappa in una pessima serata, subito frenato da falli ingenui e dalla scarsa mano dai tre punti, il problema è che se non segna da fuori non riesce ad essere utile in nessun’altra fase del gioco.

Selezione dei tiri: Quando si tira più volte da tre (35) che da due (30) significa che il tuo attacco non è in grado di bilanciare le conclusioni e si affida alla percentuale dai 6.75 per risolvere tutti i problemi.

 

DAGLI ALTRI PARQUET:

Nessuna sorpresa in questa ultima giornata di campionato che ha definito la griglia dei playoff, Venezia batte Varese nell’anticipo di quello che sarà il quarto di finale, ma giovedì sarà un’altra musica quando si farà sul serio, Sassari espugna Siena con merito e nel primo turno incontrerà Cantù che finisce settima nonostante i due punti colti a Bologna, Roma si sbarazza agevolmente della pratica Montegranaro e si regala un turno abbordabile contro Reggio Emilia vincente in volata a Caserta, Milano batte Brindisi ma non le basta per evitare un quarto di finale durissimo contro la Montepaschi Siena campione d’Italia, Cremona vince di venti contro la retrocessa Biella.

 

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