Frana Ardizio: si riapre a piccoli tratti

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9 aprile 2013

PESARO – Aggiornamento frana Ardizio: la strada statale sottomonte sarà riaperta completamente, a doppio senso, tra 10-12 giorni. Da oggi, invece, sarà possibile arrivare fino al Gazebo solo da Fano. Entro fine settimana, invece, fino Confcommercio solo da Pesaro.

 

IL COMUNICATO DELL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE

Statale, oggi riapre il cavalcavia

Il tratto dallo svincolo di Fosso Sejore fino all’altezza del ristorante Gazebo potrà invece riaprire domani, dopo ordinanza Anas

Questa mattina nella Sala Rossa si è riunito il tavolo operativo che segue la situazione della frana e degli smottamenti sulla falesia del colle Ardizio.

Presenti il responsabile della Protezione civile regionale Roberto Oreficini, il sindaco Luca Ceriscioli, il presidente della Provincia Matteo Ricci, gli assessori comunali Riccardo Pascucci e Andrea Biancani, l’assessore provinciale Massimo Galuzzi e i tecnici dei diversi enti competenti (Regione, Protezione civile comunale e regionale, Anas, Ferrovie, Autostrade, Autorità di bacino e ditta Tecnorock).

 

Le decisioni prese dal tavolo operativo. Il cavalcavia riaprirà nel pomeriggio di oggi consentendo la svolta da via Kolbe in direzione centro a senso unico; il tratto di competenza Anas dallo svincolo di Fosso Sejore fino all’altezza del ristorante Gazebo potrà invece riaprire domani, dopo ordinanza Anas, per i residenti, coloro che hanno le attività economiche e per i clienti dei locali pubblici. Il tratto dall’ex distributore fino alla Confcommercio riaprirà indicativamente entro una settimana, in attesa del completamento delle verifiche in parete.

Il punto della Regione. Oreficini ha comunicato di aver avuto un colloquio con il prefetto della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli, al quale ha richiesto lo stato di emergenza per l’intero territorio provinciale. In settimana un’equipe della Protezione civile nazionale farà una relazione tecnica da presentare al Consiglio dei Ministri, a cui spetta la decisione finale sullo stato di emergenza. Lo stato di emergenza non significa automaticamente lo stanziamento di risorse a favore del territorio, ma permette quantomeno un alleggerimento delle prassi burocratiche e una deroga al Patto di stabilità.

Il punto del Comune. Il sindaco si è raccomandato di sottolineare nella richiesta al Consiglio dei Ministri di evidenziare l’assoluta priorità di derogare gli interventi preventivati dal Patto di stabilità. Gli assessori Biancani e Pascucci hanno richiesto di tracciare una mappa informativa su tutti i cantieri in atto – seguiti dalle ditte che fanno capo ai vari enti seduti al tavolo – in modo da avere un quadro chiaro della viabilità locale, con particolare attenzione alla riapertura al traffico il prima possibile di tutto il tratto stradale. Claudio Gaudenzi, dirigente del Servizio Manutenzioni-Protezione civile, ha raccontato – mappa alla mano – gli interventi effettuati negli ultimi giorni, illustrando lo stato attuale della falesia. “Stiamo operando lungo la discesa in direzione sud del cavalcavia, facendo il disgaggiamento di alcuni massi pericolanti, ripulendo la zona interessata dalla frana e ripristinando le reti paramassi. Detto ciò, abbiamo di fronte una decina di giorni nei quali provvedere al ripristino delle barriere paramassi nel tratto ancora chiuso, per poi procedere alla riapertura di entrambi i sensi di marcia”.

Il punto della Provincia. Galuzzi e il dirigente del Servizio Ambiente Stefano Gattoni hanno spiegato che le squadre incaricate dalla Provincia stanno lavorando sul disgaggio dei massi pericolanti nei tratti di competenza. In buona sostanza i tempi di lavoro coincidono con quelli indicati dal Comune. Sono state inoltre definite con precisione le aree di competenza della Provincia e quelle di Anas, con l’obiettivo di utilizzare al meglio i 500mila euro stanziati dalla Regione. Si tratta di un primo intervento capace di mettere in sicurezza la zona. E’ stata formalmente richiesta a Società Autostrade la possibilità di far passare i mezzi pesanti in autostrada (esonerandoli dal pedaggio), ma è stata negata da Autostrade questa possibilità. Valutando lo stato della viabilità compatibilmente al progredire dei lavori, si valuterà la necessità di un ulteriore incontro con la sede romana di Autostrade per l’Italia.

Il punto di Anas e Ferrovie dello Stato. Domani 10 aprile l’impresa incaricata da Anas comincerà i lavori nel tratto di competenza. La prima cosa da fare è scaricare la rete paramassi, che è particolarmente gonfia di materiale franoso. I tempi dell’operazione sono stimati attorno ai dieci giorni, in linea con quanto prospettato da Provincia e Comune. Anas fornirà buona parte dei new jersey in cemento, con la disponibilità di Società Autostrade ad integrare il tratto eventualmente scoperto dai new jersey. Anas ha chiarito che l’apertura della Statale è pensabile nell’arco di dieci giorni (meteo permettendo, che almeno fino a venerdì 12 aprile dovrebbe essere positivo secondo il Bollettino della Protezione civile regionale), mentre il cantiere complessivo durerà per circa due mesi. In questi giorni Ferrovie dello Stato ha studiato progetti in grado di aumentare la sicurezza della rete ferroviaria in caso di futuri eventi franosi.

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