29 marzo 2013
PESARO – Quando si parla della Bella Laura, a Pesaro si pensa alla barca ormeggiata nel porto canale. Nel mondo del volley, però, la Bella Laura è… Laura Saccomani, l’ex colibrì oggi in forza alla Banca Reale Yoyogurt Giaveno, prossima avversaria (sabato 30 marzo, ore 18, Pala Campanara) della Kgs.
Come è noto, l’Icos Crema ha salutato la serie A1 dopo avere giocato al PalaCampanara, senza l’attesissima ex, Laura Saccomani. Rimasta senza squadra, l’ha ingaggiata Giaveno. Laura ha preparato il ritorno a Pesaro disputando una grande partita contro la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza. Nonostante sua prova, la Banca Reale Yoyogurt non ha guadagnato neppure un punto, ma www.pu24.it le ha fatto i complimenti.
“Grazie, ma purtroppo non è bastato per vincere, che poi è quello che conta. Siamo andate tutte bene in attacco, ma il successo è andato a Piacenza. Amen, vediamo di fare meglio sabato a Pesaro”.
Uno pensa a Laura e crede che abbia chissà quanti anni. Invece è giovanissima…
“Solo 21 anni! Forse si pensa che ne abbia qualcuno di più perché sono arrivata a Pesaro nel 2009, approdando nella massima serie. A Roma giocavo in A2. Sono arrivata presto ad alto livello. Non so se è stato bene, se sarebbe stato meglio procedere più piano. Fatto sta che ho bruciato le tappe”.
A Torino, nella Supercoppa 2009, vinta (3-2) dalla Scavolini Pesaro sull’Assister Novara, lei strappò gli applausi del pubblico, non solo dei tifosi pesaresi. Con i 33 punti di Costagrande, i 16 di Marinković, i 9 di Garzaro, gli 8 di Guiggi, i 4 di Ferretti, arrivarono anche i 9 di Laura. Una diciottenne subito protagonista alla prima in biancorosso.
“Di quella partita ho solo bellissimi ricordi. Forse fu tutto merito dell’inconsapevolezza dei miei 18 anni, di quando non ci rende conto cosa si fa. Potessi tornare indietro, lo rifarei subito…”.
Novara era allenata dal professor Luciano Pedullà, che anni dopo, messo piede sulla panchina della Robur, raccontò che l’avrebbe voluta all’Asystel.
“E’ vero. Dovevo scegliere tra Pesaro e Novara, preferii la Scavolini. E dopo la Supercoppa lui era abbastanza risentito nei miei confronti”.
La scorsa stagione, quando prese il posto di Paolo Tofoli, Pedullà confido: “Se Laura mi segue, crescerà tantissimo”. Immaginammo che le avrebbe imposto il duro lavoro che, anni prima, aveva fatto crescere Cristina Barcellini; in particolare nella ricezione. Invece, malgrado le premesse, non ha funzionato. E lei è rimasta ai margini della squadra che con Brinker e Klineman non poteva permettersi altri problemi in ricezione. Cosa è successo?
“Non lo so, ancora oggi non so darmi una risposta precisa. Forse, vista da fuori non si notava la poca opportunità che avevo in partita. Eppure mi allenavo bene e grazie al Professore mi sentivo migliorata. Avevo fiducia, ero più sicura. Purtroppo avevo poche opportunità di giocare. Forse non era la squadra giusta per crescere. Lui era arrivato a stagione in corso e doveva aggiustare le squadra. Abbiamo parlato tantissimo, ma nei momenti di difficoltà entravo nel giro dietro, compito difficile visti i miei problemi in ricezione. Poi è arrivato anche il secondo libero e per me c’è stato ancora meno spazio. Detto questo, posso solo ringraziare Pedullà per gli allenamenti fatti, per il lavoro svolto nell’ultima parte della stagione. Io ci ho messo tanta buona volontà. Poi è ovvio che decida lui. A me dispiace solo di non avere potuto dimostrare sul campo la mia crescita personale. Ma non ho niente da recriminare, perché si cresce anche così”.
Finita la stagione, lei è andata all’Icos. Conosciamo le difficoltà con cui ha dovuto convivere a Crema. Per sua fortuna è arrivata l’opportunità Giaveno, che già lo scorso anno la voleva in Piemonte per tentare di conquistare la promozione.
“Sì, è stata un’opportunità importante. Sono arrivata alla fine del girone di andata e mi sono dovuta integrare in in gruppo già fatto, coeso. Non è un compito semplice, ma mi sono messa a disposizione dell’allenatore. Non ho giocato le prime partite, ma quando ho giocato contro Conegliano ho risposto bene. Bruno (coach Napolitano; ndr) ha avuto fiducia in me e credo di avere giocato discretamente anche a Bergamo…”, dove Giaveno ha vinto al tie-break.
Potevate fare punti anche con Piacenza, mercoledì.
“Ma non siamo state brava ad approfittare della loro stanchezza, visto che erano reduci dalla trasferta in Russia e da una partita durissima. Noi siamo mancate in difesa. Loro hanno avuto una grande Meijners e Francesca Ferretti ha coinvolto tutte le compagne. Erano stanche, ma sono una squadra molto forte”.
Facendo punti con Piacenza potevate puntare a raggiungere Urbino.
“Esatto. Era il nostro obiettivo, magari non facile, ma ancora raggiungibile. Ora non ci resta che migliorare l’umore, dare il massimo e arrivare ai playoff nelle condizioni ideali”.
Prima, però, c’è la trasferta a Pesaro…
“Sono emozionata a parlarne adesso, figuriamoci quando entrerò in campo. Sarà molto difficile tornare a Pesaro, rivedere tutti, i dirigenti, lo staff, le ex compagne, i tifosi. Già a dicembre, quando dovevo giocare con Crema, non vedevo l’ora. Chissà sabato…”.
Lei è in prestito, oppure ha risolto il contratto?
“Sono legata alla Robur per tre anni. Questo è il primo. In teoria, dovrei giocare altre due stagioni a Pesaro, ma ancora non abbiamo parlato del futuro…”.
Sembra incredibile, ma lei è andata via nell’anno in cui avrebbe avuto tanto spazio.
“Vero. Di recente ho visto Giancarlo Sorbini e sentito Sandro Sardella. Hanno detto le stesse cose che dice lei, che avrei avuto più spazio. Erano dispiaciuti, ma anche contenti per l’opportunità che avevo di fare esperienza altrove. Ma anche loro hanno dovuto fare i conti con le difficoltà, con il budget ridotto e sono partiti con altri obiettivi. Vedremo cosa ci riserverà il futuro”. Intanto, crediamo, un applauso, quello del pubblico, dei tifosi, a iniziare dai Balusch, che hanno ancora in mente la prova di Laura al PalaRuffini di Torino, quando eravamo convinti che alla Robur era approdata una nuova stella. La speranza c’è ancora, non solo per gli ulteriori due anni di contratto.
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