Coomarpesca: saremo le sentinelle del porto di Fano

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28 febbraio 2013

FANO – “Saremo le sentinelle del porto”. E’ questo l’intento della Coomarpesca adesso che, come annunciato da Marina Group, “dopo nove anni, partiranno i lavori sull’area portuale compresa fra lo stabulario e il porto turistico. Un’area di 35 mila metri quadrati, abbandonata a se stessa e all’incuria per la quale avevamo chiesto, con una diffida, la revoca della concessione all’Amministrazione comunale”.

“Guarda caso, proprio in questi giorni – hanno commentato oggi, in una conferenza stampa, Gabriele Cioccolini e Marco Pezzolesi, presidente e direttore di Coomarpesca -, in cui ci siamo attivati per muovere questa situazione e, con il nostro impegno, per dare un’altra opportunità di crescita alla città creando occupazione, si dice che i lavori inizieranno in autunno. Siamo ben contenti che finalmente venga fatto quello che non è stato realizzato in nove anni!”. Pezzolesi e Cioccolini hanno confermato, quindi, che “il nostro compito adesso sarà quello di vigilare che i lavori all’interno di un’area, così preziosa per l’economia del porto e della città, vengano compiuti secondo il rispetto di tutte le leggi, sia dal punto di vista normativo sia procedurale. Faremo questo con una duplice necessità che emerge da questa vicenda: il rispetto delle regole e la tutela dei nostri pescatori associati”. A riguardo, Coomarpesca ha già chiesto al Comune di Fano l’accesso agli atti sulla delibera comunale del 14 febbraio per le opere da realizzare sulla concessione demaniale a Marina Group e sulle relative pratiche urbanistiche. La cooperativa ha anche confermato la diffida, già presentata il 29 gennaio all’Amministrazione comunale, per la revoca della stessa concessione visto che “la procedura seguita appare non conforme al principio generale di gestione ed utilizzo di bene demaniale”. L’accesso agli atti è stato però negato dal Comune di Fano perché, secondo l’Amministrazione comunale, la Coomarpesca non avrebbe più un interesse diretto sulla vicenda visto che, nel maggio 2005, ha firmato un accordo con lo stesso Comune e con le altre controparti in cui rinunciava ad ogni forma di rivalsa e al ricorso al Tribunale amministrativo regionale sulla questione della concessione.

“In quell’accordo – hanno però ricordato Pezzolesi e Cioccolini -, si prevedeva che, alla costruzione delle strutture da parte di Marina Group, a noi venisse concesso l’uso dell’ex Stabulario. I tempi, entro il 2011, non sono stati rispettati ed è, quindi, più che mai un nostro legittimo interesse capire cosa stia succedendo. Per questo, con una lettera del 22 febbraio, abbiamo risposto in questi termini al Comune di Fano e abbiamo segnalato quanto sta accadendo alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”. Coomarpesca ha anche sollecitato l’Amministrazione regionale, con una lettera al dirigente del Demanio marittimo, chiedendo “un intervento da parte della Regione Marche anche con riferimento all’inattività della concessionaria”.

Il porto di Fano, ha sottolineato Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, “continua però a non essere transitabile e le imbarcazioni non possono passarvi in sicurezza. Questo blocca le attività della marineria e mette in pericolo gli equipaggi dei pescherecci provocando un danno enorme all’economia della città e della stessa marineria fanese”. In attesa che venga realizzata la cassa di colmata nel porto di Ancona, che dovrebbe essere completata entro l’anno e dove saranno stoccati in via definitiva anche i fanghi dragati nel porto fanese, ha aggiunto Pezzolesi, “rimane il problema di dove possano essere tenuti temporaneamente i 20-30 mila metri cubi ancora da dragare a Fano. Comunque, siamo stupiti di scoprire che sarebbe necessario dragare ancora, a Fano, 800 mila metri cubi di fanghi, una quantità ben superiore a tutta quella che si potrebbe escavare da tutti i porti marchigiani”. Nell’accordo di programma, ha ricordato Pezzolesi, “la quantità da dragare a Fano, nel complesso, ammonta a 70-80 mila metri cubi. Ci sembra, perciò, che ci si nasconda dietro i numeri per non ammettere un’inamovibilità durata nove anni. Ma noi siamo solo dei ‘molestatori’ anche se le nostre parole hanno ben poco peso rispetto all’evidenza dei fatti mancati”.

Un commento to “Coomarpesca: saremo le sentinelle del porto di Fano”

  1. maurizio scrive:

    vorrei sapere la biologia funziona?edificio che sorge all’inizio della camminata del lisippo.grazie

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