“Fratelli d’Italia per le giovani famiglie e la natalità”

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31 gennaio 2013

Da Chiara Marchionni, candidata per Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati

PESARO – L’arrivo dell’On. Giorgia Meloni a Fano ha ufficialmente lanciato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, che nonostante il poco spazio riservato da tv, stampa e sondaggi entra a pieno titolo nel dibattito politico e soprattutto tra la gente.

Meloni e Marchionni a Fano

In questa prima parte di campagna elettorale, visto anche il mio status di giovane sposa e futura mamma, mi sono voluta interessare principalmente dei problemi delle giovani coppie svolgendo anche alcuni incontri con gruppi di mamme; è emerso che le problematiche più sentite sono quelle dell’accesso al credito, delle difficoltà lavorative legate non solo al periodo della maternità ma anche al reintegro post-parto e alla difficoltà di ottenere part-time, dell’iscrizione ad asili e scuole e relative graduatorie.

La stessa Giorgia Meloni, nell’incontro di mercoledì, su mia richiesta ha espressamente trattato l’argomento cercando di fornire le risposte e le proposte che Fratelli d’Italia intende mettere in campo per queste delicatissime tematiche. Fratelli d’Italia sostiene fortemente che per i giovani costruirsi una famiglia deve essere conveniente: intendiamo promuovere con decisione la natalità e sostenere la coppia nell’importante compito educativo, per restituire alle giovani generazioni il diritto al futuro.

Per questo proponiamo l’introduzione del quoziente familiare come criterio di selezione per le agevolazioni sulle tariffe basati su parametri che riducono il valore ISEE, ma solo per redditi che non superino una determinata soglia, e un sistema di assegni familiari a favore delle fasce più povere. Riteniamo importante inoltre l’introduzione del principio del cosiddetto terzo figlio fiscale, ovvero nessun onere aggiuntivo per le famiglie con più di due figli.

Altre importanti risposte possono venire dalla possibilità di accesso al periodo di astensione lavorativa, specialmente nel primo anno di vita del figlio, per entrambi i genitori; dalla riduzione dell’IVA al 4% sui prodotti per l’infanzia; dal rilancio dell’occupazione femminile, garantendo il part-time e diffondendo il telelavoro tenuto conto che l’indice di natalità aumenta dove cresce l’occupazione femminile; infine, dal rifinanziamento del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie e i precari.

Una menzione particolare merita la volontà di dare piena applicazione alla legge 194 sull’aborto, finora inapplicata nella parte che riguarda la prevenzione e che tenta di rimuovere le cause economiche e sociali che portano a rinunciare alla maternità.

Solo così il tasso di natalità dell’Italia, che oggi è tra i più bassi d’Europa, potrà tornare a crescere: dobbiamo uscire dall’attuale emergenza sociale che mette a rischio il diritto alla vita nel presente e nel futuro, diminuendo il più possibile il divario sociale e consentendo ai giovani di ricominciare finalmente a pensare in prospettiva.

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