di Redazione
24 gennaio 2013
di Pier Stefano Fiorelli, presidente Confesercenti Fano
FANO – In una dichiarazione sulla stampa, l’assessore Mauro Falcioni afferma che le aree commerciali previste a Rosciano e in viale Piceno non entreranno in concorrenza con le attività commerciali del centro cittadino.
Confutiamo decisamente queste affermazioni e ribadiamo, invece, che le due nuove realtà commerciali – ben 6000 metri quadrati a Rosciano ed altre migliaia in viale Piceno – entreranno e come in concorrenza con i piccoli negozi del centro, dal momento che si tratta proprio di quel tipo di attività che oggi va per la maggiore: medie strutture di vendita specializzate nel basso prezzo. Tanto più, considerato che siamo in un momento difficile per i negozi del centro storico molti dei quali stanno scomparendo a tutto vantaggio della proliferazione delle grandi catene.
Parliamo, poi, di superfici commerciali che si aggiungono a quelle già previste dal piano regolatore e non si capisce dove sia la necessità di introdurre continuamente nuove varianti che vanno ad aumentare le aree di vendita in città, così come è difficile accettare il fatto che il commerciale sia diventato, in molti casi, un modo per pagare opere pubbliche che i Comuni si trovano in difficoltà a realizzare.
A questo punto, ci chiediamo quale sia la strategia politica dell’Amministrazione Comunale per lo sviluppo del commercio in città, e, sul tema, chiediamo a Falcioni un incontro chiarificatore, consapevoli che ormai la programmazione commerciale si fa soltanto attraverso l’urbanistica.
Un incontro nel quale l’assessore ci possa illustrare la sua idea compiuta, non leggibile soltanto attraverso le varianti che vediamo in Consiglio Comunale, ma frutto di una riflessione complessiva che tenga conto di ciò che sta accadendo al commercio, falcidiato dal calo dei consumi e decimato da continue chiusure e incessanti turn over. Una riflessione seria, che si avvalga anche del parere di chi si occupa quotidianamente di queste problematiche e, infine, una riflessione oggi più che mai necessaria prima che, insieme con la rete commerciale, muoia anche la qualità delle nostre città.
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