di Redazione
31 dicembre 2012
PESARO – Dal 6 al 31 dicembre, i militari del Compartimento Marittimo di Pesaro che include i Comandi della Capitaneria di Porto di Pesaro, dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Fano e degli Uffici Locali Marittimi di Gabicce Mare e Marotta diretti dal Comandante Capitano di Fregata Massimo DI MARTINO, sono stati impegnati in una complessa operazione di polizia marittima denominata “MEKONG” che, disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha interessato tutto il territorio nazionale.
Sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Ancona, l’operazione in parola ha avuto come obiettivo cardine la tutela del consumatore ittico soprattutto nel periodo delle festività natalizie, maggiormente attenzionato dagli uomini della Guardia Costiera, poiché la presenza ed il consumo di pesce aumenta vertiginosamente sulle tavole degli italiani ed esercenti privi di scrupoli potrebbero perpetrare frodi a danno di ignari acquirenti fornendo ad essi ad esempio prodotto scadente per prodotto pregiato, spacciare specie ittiche di importazione come prodotto locale ovvero prodotto ittico congelato per prodotto fresco, o addirittura fornendo prodotto senza che lo stesso sia stato controllato secondo il rispetto delle norme igieniche sanitarie previste e, per tale motivo, risultare addirittura dannoso per la salute.
L’attività di controllo ha coinvolto tutta la filiera: dalla pesca in mare, allo sbarco del pescato in banchina ai mercati ittici, dai ristoranti agli esercizi commerciali della piccola e grande distribuzione (pescherie, supermercati ed ipermercati), centri di import-export nella fascia costiera e nell’entroterra.
Nel complesso l’attività ha riguardato più di 80 esercizi commerciali ed ha portato a sanzionare 10 attività commerciali per etichettatura (corretta informazione al consumatore) non conforme agli obblighi di legge, mancanza della rintracciabilità dei prodotti ittici ispezionati, mancanza sul prodotto ittico preconfezionato / preincartato della indicazione relativa al Tempo Minimo di Conservazione ovvero della data di scadenza e per la mancata ottemperanza alle normative che disciplinano l’inserimento delle “note di vendita” del pescato sul sito appositamente predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per gli operatori del settore.
L’ammontare delle sanzioni amministrative è stato di circa 16.000 euro.
Inoltre, l’attività condotta sinergicamente dai militari della Capitaneria di Porto di Pesaro e dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Fano, ha portato al maxi-sequestro di circa 1400 Kg di pesce scaduto da diverso tempo, ed in pessimo stato di conservazione, probabilmente destinato ad essere messo in commercio proprio in questo periodo.
In particolare, all’interno di una grossa cella frigo di una attività commerciale, veniva rinvenuto all’atto del controllo, del pesce in pessimo stato di conservazione poiché poggiato per terra e raccolti alla rinfusa e avvolti in buste, cellofan e cartoni senza alcuna protezione igienica.
Per gli accertamenti di rito, si procedeva congiuntamente ed in collaborazione al personale veterinario del servizio ASUR, con il quale si constatava l’effettiva pericolosità del prodotto tra cui vi erano lumachine di mare, tranci di tonno, calamari, triglie, stoccafisso, merluzzo, ecc, del tutto privo di identificazione e/o etichetta e/o marchio di provenienza, con la totale assenza del rispetto delle norme di prassi igienico-sanitarie come imposto dai Regolamenti europei.
A seguito di tali controlli, il rappresentante legale della ditta interessata veniva deferito alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Pesaro, che ha immediatamente convalidato il sequestro effettuato dal personale della Guardia Costiera.
La policy di vigilanza e controllo su tutta la filiera della pesca continuerà anche nei prossimi giorni a cura del personale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e durante tutto il nuovo anno, al fine di garantire una tutela costante e “tout court” del consumatore finale.
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