L’ironia di coach Zare: “Difficile fare peggio dei precedenti”

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29 dicembre 2012

PESARO – La tredicesima giornata di andata del campionato di serie A di basket non è solo Pesaro – Montegranaro. Si giocano altre partite importanti per il vertice e per la coda. Assodato che noi siamo ventimila leghe sotto i mari, ci limitiamo a guardare dal basso verso l’alto, nella speranza che – una volta tanto – i risultati siano propizi alla Vuelle. Quindi non c’è alcun dubbio su chi fare il tifo nelle sfide tra Cimberio Varese e Vanoli Cremona, Angelico Biella ed EA7 Emporio Armani Milano, Sidigas Avellino e Juve Caserta. A questo punto della stagione, non basta contare sulle proprie forze… dunque.

Non può dipendere dagli altri, invece, il derby in programma alle ore 18,15 sul parquet dell’Adriatic Arena (diretta sulle frequenze di Radio Città, ma anche su E’ TV Marche, canale 12 del digitale terrestre).

“La differenza tra le due squadre – illustra coach Markovski – è che nostra qualità offensiva è riposta in 5/6 giocatori, la loro in 8/9. Ciò permette alla Sutor di avere lo stesso atteggiamento per 40 minuti…”.

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Di sfavorevole c’è anche la tradizione: nei precedenti dieci incontri, Pesaro ha vinto due volte, Montegranaro otto. Finora, all’Adriatic Arena si sono imposti sempre i calzaturieri, che l’anno scorso vinsero 71-68, trascinati da McNeal, Brunner, Karl e Ivanov. Già, La Scavolini Banca Marche deve espugnare… Pesaro. Ma all’allenatore macedone non manca l’ironia… “Il passato facilita il mio compito. Non potrò fare peggio dei miei predecessori…”.

Nella Sutor, due ex che pagherebbero di tasca propria per vincere all’Adriatic Arena: Daniele Cinciarini e Valerio Amoroso.

“Amoroso è importante per la Sutor, da lui dipende molto del gioco di Montegranaro. Noi, però, dobbiamo essere più motivati di loro. Prima conterà la motivazione, poi potrà entrare in ballo anche la tecnica…”.

Zare Markovski vanta una lunga esperienza di derby…

“A Skopje ho debuttato in un derby…”. Era la stagione 1988 e Zare, appena ventottenne, guidava il Rabotnički… Come andò? “Perdemmo dopo un supplementare perché gli ufficiali al tavolo ci diedero due punti per un canestro da tre… In seguito recuperai il maltolto vincendo il campionato a spese di chi aveva vinto immeritatamente. Poi ho fatto una finale scudetto in Svizzera giocando proprio un derby. Ricordo i derby quando ero ad Avellino e soprattutto quello bolognese. Ma ho giocato derby anche in Turchia, vincendo con il Darüşşafaka Istanbul contro l’Efes Pilsen. Mi piace il clima particolare che si respira nei derby; dopo tanti, anni, invece che timore diventa un piacere”.

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