di Redazione
29 dicembre 2012
ANCONA – “Brutta caduta di stile”. Così il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, replica alle parole del presidente della Camera di Commercio di Pesaro Alberto Drudi.
“Sulla Fiera – dice Spacca – il disegno della Regione è sempre stato molto chiaro, esplicito, limpido e condiviso. Un ente fieristico superato da tempo non aveva più motivo di esistere. Per questo la Regione ha proceduto alla soppressione del proprio EFR dichiarandolo un ente inutile, lasciando ad altri interessati l’iniziativa nel settore, impegnandosi a cedere loro i propri marchi. Se il progetto di privati e di Drudi non ha avuto gli sviluppi previsti non credo sia responsabilità della Regione Marche. Del resto le cronache di questi mesi parlano molto chiaramente. E Drudi, che oggi lamenta il mancato supporto economico della Regione, sa bene che nella prospettiva del riordino, l’ente regionale si era impegnato a sostenere esclusivamente i singoli progetti di valore e con un elevato profilo di innovazione, rifiutando la logica di indistinti contributi a fondo perduto. La logica imprenditoriale sposata da Drudi richiedeva un progetto industriale in cui la nuova società fosse capace di reggersi sul mercato, senza dipendere passivamente dai ‘contributi’ dell’ente pubblico”.
Quanto alla Fano-Grosseto, Spacca definisce populiste, in perfetto stile leghista, le dichiarazioni di Drudi. “Sulla scia degli argomenti poco originali del consigliere regionale della Lega – rileva – Drudi polemizza impropriamente omettendo di evidenziare che il pedaggiamento è ancora solo un’ipotesi progettuale e che nulla di certo è stato ancora deciso. Tra l’altro in altre analoghe situazioni si è già fatto ricorso ad esenzioni per i pendolari e residenti. Stupisce davvero la posizione di Drudi: dopo anni in cui gli imprenditori hanno lamentato un deficit infrastrutturale nella realtà pesarese, proprio oggi che la Regione ha avuto un ruolo determinante per l’avvio di un’arteria fondamentale come la Fano-Grosseto destinata altrimenti a rimanere un’incompiuta, il presidente della Camera di Commercio non trova di meglio da fare che puntare il dito proprio contro chi ha determinato una soluzione complessa e difficile, soprattutto in un momento di crisi. Il riferimento a Quadrilatero poi appare del tutto ingiustificato in quanto il progetto fu costruito all’inizio dello scorso decennio in un contesto giuridico-finanziario profondamente diverso, definito a Roma e non a Fabriano. Si può anche aggiungere che quel modello venne proposto, allora, anche per la Fano-Grosseto, ma non venne accolto dal territorio perché giudicato troppo oneroso, in quanto richiedeva ad esso, attraverso ‘la cattura di valore’, un finanziamento del 25%. Abbiamo bisogno di coesione ed unità per affrontare la crisi, focalizzando con coraggio ed intelligenza i progetti utili per crescere. Al contrario non c’è bisogno di polemiche strumentali ed inutili”.
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