Orgogliosi di essere italiani?

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12 novembre 2012

Qualche giorno fa, ho avuto un dibattito, su Facebook, con un mio caro amico.
Discutevamo del nostro Paese, delle personalità che vi appartengono e del perché dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani.
Bandiera Italia

Rispetto a me, lo ammetto, lui era sicuramente più ottimista. Esaltava, giustamente, le cose positive, ma soprassedeva, forse in maniera inconscia, un po’ troppo quelle negative.

Ho provato a spiegare un po’ il mio pensiero, senza grandi risultati. Al che, ho deciso di fargli leggere una mia breve riflessione, scritta il giorno prima del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, in cui spiegavo il perché, quel giorno, non avrei festeggiato.
Ve lo riporto di seguito:
Amo il mio Paese e sono contento che l’Italia sia unita ancora oggi, a distanza di 150 anni.
Ma domani non festeggerò.
Mi spiego: sono contento del traguardo raggiunto, ma credo che allo stato attuale non ci sia proprio nulla di cui rallegrarsi.
Abbiamo una classe politica in cui personalmente non mi riconosco, idem la classe dirigente.
Il Paese appare spaccato in due, se non addirittura in tre. Da anni si parla di secessione, federalismo e altre robe tese a disunire il popolo italico.
In Parlamento sembra si svolga un continuo calciomercato, le ideologie sono andate a farsi fottere. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno fatto poco o nulla per i cittadini (almeno questa è la mia impressione).
La Tv non fa altro che mostrarci reality, programmi senza alcuna cultura e tette e culi. I talk show sono diventati territori di guerra tra le fazioni politiche. L’informazione, come dimostrano diversi resoconti internazionali, non è imparziale.
Insomma, di cosa dovrei essere felice?
Dove stanno oggi i vari Mazzini, Cavour, Garibaldi, Mameli o, andando avanti, De Gasperi, Togliatti, Nenni, Calamandrei, Bobbio, Sylos Labini? Dove sta la cultura che ha sempre contraddistinto il nostro popolo, prima, perlomeno, dell’avvento del mezzo televisivo, dal quale, inutilmente, Pasolini ci aveva messo in guardia?
Lo so, come sempre la faccio tragica. Eppure, nonostante sia passato un anno e mezzo, continuo a pensare le stesse cose.

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