Il comitato a sostegno di Bersani sfida Renzi

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31 ottobre 2012

PESARO – Ecco il rinnovamento vero. Nel Comitato Provinciale di Pesaro e Urbino a sostegno di Pier Luigi Bersani tanti giovani pronti a portare le loro esperienze, professionalità ed idee al servizio del segretario del Pd per elevare il Paese dal suo stato melanconico guarnito da confusione ed incertezze. Non bisogna aver un candidato giovane per poter parlare di rinnovamento.

Pier Luigi Bersani

Pier Luici Bersani a Pesaro

Lo dimostrano i partecipanti al comitato provinciale che vede tra le sue file Cinzia Scardacchi, Daniele Tagliolini, Filippo Sorcinelli, , Francesca Fraternali, Alessandro Betonica, Daniela Eusepi, Matteo Cinalli, Giovanna Berluti, Enrico Nicolelli, Andrea Piccolo. Tutti giovani. Tutti con grande esperienza. Tutti con idee ben chiare che partono dal sostegno del proprio segretario per garantire all’Italia un futuro migliore.

I punti del programma di Bersani toccano tempi importanti nei quali il comitato si rispecchia pienamente. A cominciare dal lavoro alleggerendo la pressione fiscale sulle imprese, migliorando il livello di occupazione femminile e giovanile, attuando una politica anti-precarietà infine lottando contro l’evasione fiscale e la corruzione. Ma i temi approvati e sostenuti dal comitato riguardano anche la scuola, la democrazia, l’Europa, l’uguaglianza e la giustizia.

Niente può nascere se non poggia le sue basi su solide realtà. Quelle realtà che nella provincia di Pesaro e Urbino si chiamano giovani che vedono nel segretario del Pd un candidato Premier funzionale ai bisogni dell’intero Paese a cominciare proprio dai giovani.

2 Commenti to “Il comitato a sostegno di Bersani sfida Renzi”

  1. Giuliano Bertozzini scrive:

    Sono sicuro che questi giovani, e tanti altri insieme a loro, sapranno rendere concreta, davanti ai cittadini che tanto cercano ragioni di speranza, la possibilità di realizzare i profondi cambiamenti di cui il nostro paese ha bisogno. Secondo me, uno dei più importanti cambiamenti necessari è l’abbattimento dei tanti muri che dividono noi italiani in tante corporazioni, gelosa ognuna del proprio stato e delle proprie prerogative, poco o niente disposta a mettersi in discussione, a confrontarsi con gli altri, a prendere inconsiderazione le loro condizioni, le loro difficoltà.

    Nel campo delle professioni, a esempio, c’è una foresta di barriere e di riserve di competenze che non trova riscontro alcuno in altri paesi europei, tanto che, per dire, un giovane farmacista, laureato e abilitato alla professione, non può esercitarla se non ha un genitore con una farmacia già aperta, e per fare un mutuo con una banca al comune cittadino è d’obbligo pagare fior di notaio, mentre così non è per i finanziamenti alle imprese.

    Ancora, nel mondo dell’impresa, le associazioni di datori di lavoro non si contano per numero, ognuna quasi incomunicante con le altre, nell’industria, nell’artigianato, nel commercio; frammentazioni che provengono, spesso, da una storia ideologica ormai lontana nel tempo.

    E sempre nel campo imprenditoriale da noi non si parla nemmeno di ciò che, per esempio, hanno fatto da tempi remoti, ormai, i tedeschi, con la loro diffusa partecipazione dei lavoratori agli organi di direzione delle imprese e la conseguente maggior condivisione delle scelte e delle sfide del fare impresa fra lavoratori e imprenditori. E sappiamo quali risultati ciò ha permesso di conseguire a quel paese. Da noi, invece, siamo ai Marchionne che mettono i lavoratori e i loro sindacati gli uni contro gli altri, fino all’assurdo ricatto di Pomigliano, dove, perfino davanti alla pronuncia ripetuta dei tribunali, ci si permette di sbeffeggiare la giustizia e offendere e dividere i lavoratori, cacciando alcuni per far posto agli altri in ottemperanza, quanto cattiva!, delle sentenze della magistratura.

    Penso, dunque, che questi giovani che sostengono Bersani, sostegno che anch’io condivido pienamente, potrebbero pensare ad iniziative che affrontino questi cruciali problemi, dalla cui soluzione dipende anche, e tanto, il loro futuro, da subito, e spero che, su questa strada di impegno e di cambiamento, possano trovare anche tanti imprenditori e professionisti illuminati, progressisti, del nostro territorio disponibili a dar aloro una mano ed a discutere positivamente queste tematiche.

    Buon lavoro, cari giovani, io sono con voi, forza e coraggio, come si dice.

    Giuliano Bertozzini

  2. Luca lupo scrive:

    Sembra che il tema posto da Renzi non sia poi del tutto sbagliato visto che tutti inseguono il dato generazionale. Ma il tema vero non è l’età quanto i metodi. Abbiamo bisogno di aprire le scelte a vasta partecipazione rischiando il confronto aperto. Comunque saluto questa bella squadra di giovani che sostiene Bersani con molta simpatia e con rispetto anche da chi come me appoggia Renzi. Il giorno dopo le primarie avremo alle spalle delle bellissime giornate di impegno e di confronto!

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