di Redazione
25 ottobre 2012
di Roberto Ragaglia*
Dopo aver letto tutti gli interventi inerenti il progetto di riqualificazione del nostro lungomare con attigua realizzazione di un parcheggio sotterraneo, come associazione ci teniamo a dire la nostra uscendo un attimo dalla polemica politica che si sta delineando fra chi dirige il nostro Comune e l’opposizione.
La polemica ultima sembra proprio che stia facendo passare in secondo piano l’oggetto principale della discussione stessa: il parcheggio sotterraneo.
Come associazione siamo favorevoli alla realizzazione di un’opera che dovrebbe dare miglior lustro ad una delle zone più belle e caratteristiche della nostra città, ma sicuramente non alle condizioni con cui la si vorrebbe attuare.
Dei 424 posti auto che verrebbero realizzati, almeno la metà dovrebbero essere a rotazione per evitare che tutto ciò sia considerato da molti una mera operazione edilizia speculativa. Dovrebbero essere stalli facilmente usufruibili, utili e necessari che darebbero ossigeno alle strutture alberghiere, ai pubblici esercizi e agli stabilimenti balneari nei mesi estivi. Gli albergatori hanno dato un parere favorevole sia al parcheggio, sia alla ristrutturazione del lungomare, consci che un abbellimento e una maggiore fruibilità della zona in questione aumenterà l’appetibilità della zona stessa e avrà un impatto migliore nel momento in cui verrà proposta la nostra città in giro per l’Italia e l’Europa.
Abbiamo letto questa stupenda frase “incentivare lo sviluppo della attività commerciali e turistico/ricettive con particolare attenzione alla valorizzazione di quelle esistenti…”, bene, queste parole sarebbero stupende se non andassero a cozzare con un altro dubbio che ci assale quando leggiamo che nel nuovo progetto sono considerati anche altri 4 chioschi di 150 metri quadri l’uno.
Non vediamo la necessità di aggiungere altre strutture adibite a pubblici esercizi visto che l’area è abbondantemente servita dalle attività esistenti. Forse sarebbe meglio garantire alle esistenti la fruibilità di spazi migliori e superiori di quelli già in possesso con un progetto di arredo consono con la nuova ristrutturazione dell’area.
Queste sono le uniche due critiche che possiamo fare ad un progetto che di massima ci trova concordi. C’è ancora tempo per discuterne e per risolvere gli ultimi dubbi. E’ logico che il tutto deve trovare il giusto rapporto tra i costi e il rientro degli stessi, ma non bisogna perdere il principale obbiettivo che bisogna perseguire: il bene della nostra città.
Pesaro è una città turistica, forse è ora che nel 2012 se ne prenda coscienza.
*Presidente Confcommercio Pesaro
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