PESARO – I finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Pesaro, nei giorni scorsi, hanno operato un sequestro di circa mezzo quintale di pane generico, reclamizzato come “Pane di Altamura” e venduto allo stesso prezzo di quello “originale”, circa 4,50/5 euro al Kg.
Cartelli pubblicizzanti la vendita del noto prodotto marchiato “DOP” (denominazione di origine protetta), forma e dimensioni dei pezzi esposti, sono bastati a insospettire i militari che, a seguito di approfonditi controlli del caso, hanno accertato che il pane spacciato per Altamura (unico in Europa a fregiarsi di tale segno distintivo) era in realtà sprovvisto dello specifico “bollino” e che per provenienza e qualità differiva da quanto reclamizzato, perché non attinente alle ferree regole disciplinari della “DOP” e alle apposite procedure di lavorazione imposte dalle vigenti normative.
Non a caso, per la salvaguardia di tale prodotto è stato istituito apposito Consorzio per la tutela del Pane di Altamura.
Il controllo esperito dai finanzieri si è concluso con il sequestro del prodotto e la denuncia all’A.G. del commerciante espositore per il reato di cui all’art. 515 c.p. rubricato “frode nell’esercizio del commercio”.
Trattandosi di “beni deperibili e non conservabili”, la Guardia di Finanza ha richiesto e ottenuto dall’A.G. procedente l’autorizzazione a devolvere in beneficienza alla locale sede della Caritas quanto sequestrato.