Da Hadar Omiccioli, della lista civica Fano a Cinque Stelle, riceviamo e pubblichiamo:
FANO – Svendita dei gioielli di famiglia. Sembra questo il triste declino che ci riserva l’ultima parte dell’amministrazione Aguzzi. Permuta dello storico edificio del S.Arcangelo, per alcune scuole di periferia che dovevano essere costruite grazie agli oneri secondari di urbanizzazione, fatalmente scomparsi.
Accorpamento Aset con vendita di quote del settore gestione rifiuti a Marchemultiservizi, dopo aver già messo a gara il ramo gas. Il tutto per poter riasfaltare alcune strade e mettere a posto due fontane. Siamo di fronte a una politica miope che ci condurrà a rimanere in braghe di tela.
Il bello (o forse meglio dire il brutto) è che Aguzzi si sta rimangiando tutte le sue parole spese pochi mesi e settimane fa. Le prime sono quelle che bocciarono sonoramente la nostra proposta di ridurre i cda già presenti nelle Aset. Oggi, dopo l’auspicato accorpamento delle Aset stesse in un’unica realtà, ci sarà un solo Consiglio di Amministrazione, con notevoli risparmi. Quella volta sembravamo dei marziani, ai suoi occhi. Oggi è costretto a sposare la nostra idea.
Aguzzi si dimentica, anche, che la volontà popolare sui referendum riguardo la gestione dei servizi pubblici ha decretato che questi ultimi restino completamente in mano pubblica. Cedendo i servizi della gestione rifiuti va contro questa volontà. La stessa Corte Costituzionale ha ribadito tale concetto. Abbiamo un sindaco sceriffo che si fa beffe della cittadinanza. E lo fa perché “si aspetta” che Monti riprovi a far passare dalla finestra la decisione di privatizzare questi servizi. Basta che lo si “aspetti” per prendere così gravi e importanti decisioni?
Inoltre nell’ultima delibera comunale si era scelto di dare più opportunità di contrattazione con diverse realtà private per cedere il 40% della gestione rifiuti. Proprio per essere più competitivi in una eventuale “trattativa”: più domanda rispetto all’unica offerta del Comune. Ora, svenevolmente, il sindaco vuole abbandonarsi unilateralmente a MarcheMultiservizi. Che, forte di essere l’unico interlocutore, tenderà al ribasso per l’acquisto delle quote. Un’azienda, quella di MarcheMultiservizi, dove il privato fa sì che gli utili, invece che essere reinvestiti negli impianti di gestione, se li divide come premio proprio. Un’azienda che non fa abbassare la bolletta sui rifiuti, anche se conferisce meno in discarica (meno spese) e vende più prodotto differenziato (maggiori guadagni).
La chiave di volta è una sola: prendere esempio da altre realtà virtuose. Comuni italiani che riuniti in Consorzi interamente pubblici, gestiscono i rifiuti dalla differenziazione al riciclo. Un filiera nuova, che produce effetti e guadagni sia dal punto di vista ambientale, che lavorativo ed economico. I rifiuti sono una risorsa. E’ questa la nuova frontiera!