PESARO – “Dimmi qualcosa e me lo dimenticherò, coinvolgimi in qualcosa e lo capirò”. E’ questo il manifesto di Anci Giovane Marche che Federico Scaramucci, coordinatore regionale fa suo e propone a tutte le amministrazioni comunali. “E’ importante – afferma – capire che la gente sia coinvolta nell’intero processo amministrativo e non solo al momento delle elezioni come è avvenuto in passato, solo così i politici riconquisteranno la fiducia dell’elettorato”.
Alla vigilia della IV Assemblea Programmatica Anci Giovane che si svolgerà a Roma il prossimo 21 giugno, Scaramucci pone l’accento sulla necessità di dare più spazio ai giovani amministratori e in questo senso la Scuola di formazione promossa da Anci è una risposta importante che, secondo il coordinatore delle Marche, “offre strumenti validi e trasversali per amministrare a trecentosessanta gradi”.
“La formazione – continua Scaramucci – è fondamentale e per noi è talmente importate che già da anni abbiamo attivato, partendo da un progetto del consiglio regionale, dei percorsi educativi itineranti e multisettoriali che guardano anche alle esperienze europee. Con la Regione abbiamo poi attivato dei seminari, uno per provincia, sui temi di maggior interesse, quali: federalismo, utilizzo dei fondi europei, efficienza nella pubblica amministrazione, sviluppo sostenibile nelle città e nuove tecnologie e programmato, come ho già detto, visite nelle istituzioni europee”.
Sul ricambio generazionale in politica, Scaramucci pensa che ci siano degli ostacoli là dove non c’è verifica da parte dell’elettorato. “In istituzioni come Parlamento e Regioni il turnover è più difficile, meno nei comuni e nelle provincie. Qui, e abbiamo esempi concreti in tutto il Paese, ci sono tanti giovani operativi e capaci a cui è stato dato il giusto spazio. Insomma, nelle realtà medie e locali il rinnovamento si sta avendo perché c’è più controllo da parte del cittadino”.
In conclusione Scaramucci riassume in tre punti le priorità da portare all’attenzione dell’assise di Anci Giovane: “Innanzitutto spingere per l’affermarsi di una nuova cultura politica dove si agisce per il bene della collettività; creare delle possibilità di crescita vera per i territori, a partire dalla crescita di coloro che li amministrano e, infine, puntare su un maggiore confronto europeo”.