4 giugno 2012
PESARO – Le lacrime del capitano accompagnano l’uscita dal campo dei biancorossi. E’ un’uscita momentanea, perché poi rispuntano dal tunnel, anche se la maggior parte dei tifosi ha lasciato il palasport. Eppure è bellissimo ugualmente. E Flamini piange ancora.
Ma dovrebbe essere orgoglioso di essere il capitano di una squadra che man mano calavano le energie aumentava il ricorso al cuore. Un doppio cuore, in verità: quello sugli spalti – forse il più bel pubblico di sempre della pallacanestro pesarese; anzi, togliete il forse – e quello sul parquet. Quando sono mancate le gambe, Pesaro ha scavato dal profondo dell’anima ogni energia. E ha tenuto in forse – questo non toglietelo – il risultato finale. Ah se fosse entrata almeno una delle nove triple fallite nell’ultimo quarto…
Ma non è la sera dei rimpianti, è la sera dell’orgoglio, che Valter Scavolini esprime in mezzo al campo, colorato – lui – di bianco e di rosso.
“E’ stata qualcosa di eccezionale, l’ha dimostrato anche il pubblico: abbiamo perso ma ha apprezzato tutto quello che ha dato la squadra. Certo se andavamo avanti era ancora più bello, ma è già bello così”.
Valter: 9.613 spettatori. L’idea di riaprire le gradinate è stata vincente.
“Sarebbe bellissimo averli dall’inizio del campionato, sarebbe tutta un’altra cosa…”. Significherebbe mettere in cassa più di 2 milioni di euro.
Oggi cala il sipario sulla stagione, cosa ci riserva il futuro?
“Ne riparleremo più avanti”.
Sergio Scariolo è soddisfatto, dopo la preoccupazione della vigilia. Chissà cosa avrà pensato mentre le triple pesaresi si avvicinavano al suo canestro…
“Successo meritato, dopo una battaglia durissima. Era previsto che sarebbe stata la partita delle difese, e così è stato. Hanno funzionato alcuni accorgimenti che hanno cambiato in meglio il nostro operato. Mi chiedete di Siena? Ne parleremo più avanti”.