di Redazione
31 maggio 2012
ISTANBUL (Turchia) – Un dramma incredibile per motivi sentimentali. La polizia turca, come riportano oggi versione cartacea e sito web della Gazzetta dello sport, avrebbe ricostruito la tragica fine di Giulia Albini, la 30enne pallavolista e fisioterapista nativa di Arizzano (Verbania) lanciatasi da 70 metri di altezza a Istanbul, sul ponte che collega Europa ed Asia.
Giulia Albini, in un'immagine sorridente tratta dalla fan page di Facebook
“Era Lorenzo Micelli, allenatore dell’Eczacibasi Istanbul campione di Turchia e in questa stagione vincitore della Coppa Nazionale e della Supercoppa, l’uomo del mistero – scrive la rosea senza lasciare troppi spazzi a dubbi – L’uomo che conosceva Giulia Albini, la 30enne pallavolista e fisioterapista suicidatasi l’altra notte a Istanbul gettandosi da un ponte alto 70 metri”.
Micelli, 42enne urbinate “emigrato” in Turchia, sempre stando a Gazzetta, da tempo sarebbe stato in contatto con Giulia Albini. “I due si sono incontrati il 27 in un albergo a 5 stelle della metropoli – si legge – Il giorno dopo hanno cenato in un lussuoso ristorante vicino a casa di Micelli. E dopo cena, la ragazza ha deciso di affittare l’auto e di mettere a segno il suo progetto estremo: recarsi sul ponte che unisce Asia e Europa e gettarsi nel vuoto”.
Gazzetta riporta anche alcune parole che Micelli avrebbe rilasciato alla polizia turca, nell’interrogatorio seguito alla tragedia: “Sì è vero, eravamo in relazione da un paio di anni. Non sapevo che sarebbe venuta in Turchia. Quando si è presentata mi ha raccontato che era venuta per un corso da fisioterapista. Il 27 abbiamo dormito assieme, il 28 le ho detto che la nostra storia era impossibile, che mi stavo riavvicinando a mia moglie. Pensavo che il giorno dopo sarebbe ritornata in Italia, invece sapete come è andata a finire. Sono davvero sbigottito per quello che è accaduto”.
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