di Redazione

31 maggio 2012

PESARO – “Soccorrere persone che dormono per strada, soffrono la fame o sono prigioniere di alcol o droghe. Mettersi in gioco in prima persona per cercare di regalare attimi di felicità”. E’ la mission di Matteo Donati, responsabile da due anni del Centro di ascolto Caritas di Pesaro.

Romagnolo, giornalista e scrittore di racconti è autore di Dio non produce scarti. Cronache da Basùra, un piccolo libro che, come si legge nell’introduzione, “non vuole insegnare niente a nessuno”, né ha la pretesa di essere un “elenco di ricette per sanare i mali della società”. E’ invece un viaggio in un mondo sotterraneo, chiamato Basùra, nelle viscere della città, tra le pieghe fatte di palazzi abbandonati, giardinetti pubblici e mense per i poveri dove si aggirano persone senza volto né nome.

Il termine “basura”, come spiega l’autore, “significa spazzatura in spagnolo, ma non si tratta di quella che si trova ai margini delle strade, ma di quella che si annida dentro ciascun individuo” quando sfugge da richieste e appelli silenziosi delle persone in difficoltà.

“Il libro vuole essere in primis una provocazione – afferma Donati – per far conoscere a tutti i cittadini che esistono chi, seppur invisibile e ai margini della società, soffre terribilmente. E che la Caritas cerca ogni giorno di aiutare perché nessuno nasce “barbone””.

Secondo Luca Bartolucci, presidente del consiglio provinciale, è necessaria una duplice lettura dell’opera: “Una per capire che cosa è la città di Basùra e una per approfondire i ritratti delle persone descritte”. E di fronte agli sgomberi di questi soggetti, anche in città, Bartolucci esprime la sua perplessità, “legata alla spettacolarizzazione forse un po’ ricercata”. La città, di contro, “deve interrogarsi su come far fronte a questa situazione per trovare, nel più breve tempo possibile, soluzioni adeguate”.

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