PESARO – Pedane della discordia. Esteticamente poco belle, sicuramente, che forse si sposano male con il centro storico fanese ma che, ricordiamocelo, permettono a un disabile di entrare in un locale senza l’ausilio di altre persone. Mantendo, quindi, per quanto possibile, un’autonomia messa sovente a dura prova da scalini e porfido di un centro storico.
Polemica che stride, quella nata in questo grigio inizio di primavera a Fano. Perché la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche vuol far togliere, al Comune di Fano, queste tre pedane per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono poste davanti all’ingresso di altrettanti negozi di corso Matteotti: la Soprintendenza le ha ritenute non consone al decoro del centro storico e contestualmente non idonee a garantire la sicurezza pubblica. Detto che quando si parla di sicurezza pubblica, a Fano, allargando lo sguardo fuori dal centro storico, ci sarebbe da srotolare un lungo elenco di vie e strade ridotte ormai a crateri lunari, con marciapiedi consumati dal tempo, percorsi inesistenti per disabili e piste ciclabili fantasma e, complessivamente, una viabilità ferma agli anni ’80, resta da capire a cosa serva questo accanimento. Francamente, ci sembra il classico esempio di chi guarda la pagliuzza senza notare la trave.