Dalmonte: “Si vince razionalmente ed emotivamente”

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30 marzo 2012

PESARO – Luca Dalmonte e il derby. Ieri gli abbiamo affidato il ruolo di Dustin Hoffman, testimone delle bellezze delle Marche. Oggi gli chiediamo di fare l’allenatore e giocare in anticipo la partita valida per la decima giornata di ritorno che sabato pomeriggio (ore 16,10, diretta su LA7d, vivrà l’anticipo tra Banca Tercas Teramo e Bennet Cantù).

“E’ solo una questione di punti di vista: guardare la partita e interpretarla come una trasferta importante perché lega il nostro calendario a una vittoria interna e quindi ci dà la possibilità di confermare il successo interno, per la famosa legge che dice che i campionati si vincono fuori casa, oppure guardarla dal punto di vista emotivo. Il razionale, il campo, la classifica, il calendario, le valutazioni, oppure l’essere speciale perché pone di fronte due squadre di una stessa regione in un contesto di grande attesa…”.

Questa premessa aveva portato il discorso di coach Dalmonte al “manifesto”. Che non è maiuscolo, niente ha a che fare con Karl Marx e i suo “proletari di tutto il mondo unitevi”. Luca Dalmonte non vola così alto, limitandosi al “baskettari marchigiani unitevi” per fare del derby uno spot per la regione.

Scavolini Siviglia-Milano, Daniel Hackett e Luca Dalmonte

Daniel Hackett e Luca Dalmonte. Foto Giardini

Il coach imolese non propende per una scelta o per l’altra, ritenendo più giusto trovare un equilibrio tra le due.

“E quindi la consapevolezza dell’importanza della partita nell’economia del nostro campionato, ma anche che è una partita speciale, sentita, perché ha in palio la rivincita della gara di andata, la sfida tra due entità marchigiane nell’ambito del massimo campionato…”.

Una premessa che è l’ennesimo messaggio…

“Dobbiamo essere pronti a giocare mentalmente su due fronti: razionalmente per la classifica, emotivamente su quando di speciale la partita rappresenta per il nostro contorno, per chi ci segue e vive con noi questa stagione e che noi vogliamo assolutamente rispettare”.

Dalmonte ha un merito: non dimentica i meriti altrui. Magari qualcuno è portato a ritenere che la distribuzione sia come i famosi baci di Totò Cuffaro, l’ex presidente della Regione Sicilia, detto “Totò vasa vasa” (bacia bacia), che non perdeva occasione – prima di finire in carcere per favoreggiamento a Cosa Nostra – di distribuire baci e cannoli di ricotta. Ma in un mondo che – per fortuna sembra perdere colpi – premia più l’avere che l’essere, i pavoni che i modesti, l’allenatore romagnolo ha il merito di ricordare quelli degli altri. E su Montegranaro dice che… “Un grande complimento a coach Valli che ha trovato un grandissimo equilibrio di gioco e dato un’identità ben riconoscibile pur essendo subentrato in corsa. Il campo dice che nelle ultime cinque partite – dall’arrivo di Sean May e dal nuovo precampionato vissuto dalla Sutor durante la sosta per le Final Eight di Coppa Italia – la Fabi Shoes ha vinto tre volte, perdendone due in trasferta (a Bologna e Treviso), condizionate e decise da episodi”.

Secondo Dalmonte, Montegranaro è cresciuta anche come società…

“E qui i complimenti sono diretti a Sandro Crovetti e al suo staff manageriale, che è riuscito a focalizzare bene l’obbiettivo, trasformando quello di inizio stagione, trovando l’assoluta condivisione di tutto il contesto, sia di Montegranaro sia di Ancona. Tutto ciò ha dato certezze alla Sutor, al campionato della squadra consapevole di cosa fare e per cosa giocare”.

Entriamo nel merito della sfida dal punto di vista tecnico.

“Dobbiamo individuare le diverse caratteristiche dei giocatori che andranno a giocare il pick and roll, l’arma più utilizzata e con maggiori vantaggi per il loro gioco. Se lo gioca Di Bella, a Zoroski o Karl. Ma anche chi tra i lunghi gioca a due con la guardia, perché Ivanov non è Mazzola e Nicević non è May. Dal punto di vista difensivo questo è un passaggio molto importante. Offensivamente, cercheremo di enfatizzare i nostri punti di forza contro i loro punti deboli in difesa, senza che si perda identità, filosofia e aggressività, ma solo per andare a colpire dove si ritiene che loro possano andare in difficoltà”. Ovviamente, Dalmonte non indica questi punti, anche se sono noti.

Da Brunner a May: cosa è cambiato nella Fabi Shoes?

“Intanto che hanno ridisegnato gli equilibri: nel periodo di assestamento, il playmaker era Karl. Oggi Di Bella è tornato – con merito – il giocatore che era nel progetto iniziale, l’anima e l’energia tecnica della squadra. Il secondo cambiamento riguarda Ivanov, che ha spostato molto più il suo gioco interno rispetto al passato, perché May è molto più tecnico di Brunner e quindi può giocare fronte a canestro aprendo spazi al bulgaro. Infine, ancor più importante, avendo accorciato le rotazioni sul perimetro – ricordando che nei fatti Kirksay non c’è mai stato – gli elementi di maggiore qualità si sentono più coinvolti”.

Luca Dalmonte, che domenica sarà alla 330^ panchina, è un successo da quota 150 vittorie. Il coach imolese è in vantaggio (4-1) nel confronto con Valli, ma Pesaro è 2-7 con Montegranaro e finora le uniche vittorie sono arrivate in trasferta. Un precedente che induce a sperare ai circa 500 pesaresi che hanno acquistato il biglietto per la partita di domenica. Ricordiamo a chi non andrà ad Ancona che la partita sarà trasmessa in diretta televisiva e radiofonica.

Tvrs Marche si collegherà con il PalaRossini sul canale 111 del digitale terrestre, mentre le voci di Mirko Facenda e Michele Zavagnini faranno vivere il derby sulle frequenze di Radio Città, LatteMiele e Radio Arancia; diretta in streaming anche su www.radiocitta.it; differita lunedì 2 aprile alle ore 21 sul canale 11 di Trvs Marche.

A dirigere la sfida tra Montegranaro e Pesaro saranno Cicoria, Chiari e Biggi.

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