Vis, chi sarà il dopo Pazzaglia?

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31 gennaio 2012

Vis Pesaro-Civitanovese, Simone Pazzaglia

Simone Pazzaglia, ex tecnico della Vis (Foto Giardini)

PESARO – Così va il calcio: dopo una straordinaria promozione ottenuta ai playoff nazionali d’Eccellenza, dopo il record dei 24 risultati utili consecutivi e dopo aver battuto l’Ancona in campionato (il momento più alto dell’attuale campionato), Simone Pazzaglia poche ore fa è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Vis Pesaro. Fatali, per lui, le 7 sconfitte ottenute nelle ultime 10 partite.  Le dieci partite successive alla vittoria – che oggi possiamo certificare alla casella “deleterea” – sull’Ancona che, come un boomerang, aveva illuso ambiente e forse squadra sulle reali potenzialità di questa Vis Pesaro.

Probabilmente, sulla situazione, hanno inciso anche alcune dichiarazioni. “Questa è la Serie D, non l’Eccellenza” aveva dichiarato l’ormai ex allenatore  vissino nel dopo partita di domenica. “Fisicamente paghiamo l’impatto con le altre… Le altre si sono rinforzate al mercato di gennaio…” aveva aggiunto nelle settimane e nei giorni precedenti. Tradotto: non possiamo chiedere di più a questa squadra, a questi ragazzi.

Ma cosa non funziona, oggi (rimarchiamo oggi), in questo gruppo? I numeri dicono che la difesa soffre troppo, che l’attacco ha perso incisività e per segnare un gol deve creare molte occasioni, che a centrocampo manca forse un regista puro e nonostante tanto possesso palla manca un uomo che prenda in mano la situazione nei momenti topici, che alcuni giocatori hanno registrato una involuzione inaspettata, che dal punto di vista mentale la squadra ha perso consapevolezza e carica positiva (aspetto, questo, che se da un lato si può imputare a Pazzaglia dall’altro è figlio delle mancanze evidenziate prima e di seguito), che dal punto di vista prettamente fisico la rosa attuale è costantemente in debito di centimetri e chili rispetto agli avversari di turno e che, nonostante i tanti e buoni under lanciati fin qui, i ricambi over fino ad ora non hanno garantito il necessario rifiato ai titolarissimi. Anzi: molti di questi under, ad oggi, rischiano pure di bruciarsi. Ad esempio: che fine a fatto Prodan? Tolto Vicini, infatti, Barbieri e soprattutto Duranti per vari motivi hanno inciso poco o nulla su una squadra che Pazzaglia è stato costretto ad adattare di volta in volta, all’occorrenza, alla luce di squalifiche o infortuni. Quindi, non un unico fattore ma un insieme di concause che hanno trascinato la Vis dalla zona playoff ai margini di quella playout. Possibile, ora, che per il dopo Pazzaglia, visto il budget esiguo a disposizione (indicativo, a tal proposito, che per allungare la rosa si sia cercato, senza esiti positivi, una soluzione low-cost come l’ex Lapi che attualmente milita in Prima Categoria), si scelga una situazione interna. I candidati sono il vice di Pazzaglia, Peppe Magi, o perfino il tecnico degli Allievi Daniele Conti.  E’ chiaro che se, da un lato, garantirebbero una conoscenza pressoché totale dell’ambiente biancorosso (e dei giocatori) dall’altro sarebbero tutti da valutare per l’impatto sulla principale carenza imputata, dalla società, all’ultima gestione Pazzaglia: la capacità di scuotere la squadra e di renderla più sicura dei propri mezzi che, sempre secondo la società, restano comunque alti per la categoria.

Suggestive, anche se difficilmente praticabili per una serie di motivi, le piste che portano a uomini d’esperienza e dal forte carattere: Lazzaro Gaudenzi (che in Serie D ha fatto sempre benissimo, è un credente praticanete del 4-4-2, con le squadre giovani raramente ha fallito ed è in cerca di rilancio) o Omar Manuelli, attuale tecnico della Berretti del Fano, presente domenica scorsa al Benelli. Domani, la verità, senza dimenticare una possibile sorpresa.

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