di Redazione
28 gennaio 2012
PESARO – Quattordicimila euro. Per esteso. Come in un grande assegno. E’ questo quanto Costa Crociere e associazione consumatori avrebbero previsto per il disturbo. Disturbo da “poco”: aver rischiato di morire in crociera, aver perso buona parte (se non tutto) dei bagagli ed effetti personali e, in generale, dover convivere per il resto della vita con uno choc di dimensioni difficilmente quantificabili.
“Dopo quello che abbiamo subìto — ha spiegato il pesarese Elio Montesi al Resto del Carlino — mi pare un risarcimento modesto, pensavo di realizzare qualcosa di più”. Lui si è messo in salvo con la moglie, il figlio, la nuora e i due nipoti: “Io mi sono già rivolto a un avvocato e ovviamente, dopo questa notizia, decideremo insieme cosa fare – continua – Ma ripeto che avevo 2100 euro in contante nella cassaforte della cabina, più 5100 euro nella cassaforte comune della nave, io insieme a mio figlio. Considerando tutto quello che ho perso (occhiali con lente bifocale, cellulari, vestiti, gioielli ecc…) ho fatto una stima di spese e perdite per circa 20 mila euro a testa, io e mia moglie. In più, i problemi legati alla perdita delle chiavi della macchina. Io non voglio arricchirmi con questa disgrazia: ma ripeto che abbiamo toccato la morte con un dito”.
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