Una Fano da bere o da vigilare? Per ora “vince” la prima

di 

16 gennaio 2012

brindisi

Lo ammetto. Abito a Fano ma non frequento molto la Fano by night. Sabato sera, però, l’ho trascorso girando per i locali del centro storico. Tanta gente? Di più. Piacevole sorpresa. Alle 00.30 pareva di fare le vasche al sabato pomeriggio. Apprezzabile: a Pesaro, un movimento del genere, di notte, nel centro storico, se lo sognano da anni. Il cuore di Rimini, in parte, nella zona “cantinette”, è qualcosa di paragonabile. Persone di ogni età: dai ragazzini agli over 40. Locali pieni, tavoli esauriti, banconi affollati e pure tante persona per strada. Freddo? Di più. Ma non per tutti. Il tasso alcoolico, infatti, era molto elevato e visibile in tanti. Anche giovanissimi. E il divertimento vigilato o responsabile? Vigilato forse, sicuramente a livello di presenza, responsabile ni. Difficile ipotizzare cosa avrebbero potuto fare, in caso di degenerazione irresponsabile di qualcuno, le due guardie giurate presenti  nel centro storico a distanza, l’una dall’altra, di 200-300 metri. E difficile capire pure quanto abbiano realmente fornito, in termini di effetto deterrente: ok la divisa ma, a mio parere, in molti casi non sono state proprio notate o prese in considerazione. Forse, è meglio anche così: nessuno, credo, aveva e ha l’intenzione di militarizzare il cuore della città. Ci mancherebbe. Però è chiaro che bisognerebbe calibrarne meglio l’utilizzo, la presenza, il senso. L’etilometro sta ridisegnando le abitudini del divertimento, molti, sempre di più, preferiscono uscire a piedi o recarsi in zone ad alta concetrazione di locali per fermarsi tutta la sera (in attesa di diluire, nelle ore, eventuali bevute prima di riprendere l’auto). Sicuramente, alla voce alcool, bicchieri di vetro o non bicchieri, la nuova limitazione comunale (vedi l’ordinanza del sindaco) non ha bloccato le bevute in allegria dei fanesi anche fino a tardissima ora. Con tutto quello che ne consegue: schiamazzi e urla ma anche toilette improvvisate (visto con i miei occhi) dietro al primo angolo di strada. Ma qui, il discorso, abbraccia anche l’educazione personale.

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