di Redazione
30 dicembre 2011
di Luciano Murgia
PESARO – Numeri e sensazioni dopo la vittoria della Scavolini su Chieri. Numeri che inducono a essere cauti prima di lasciarsi andare a voli pindarici. Quando si guarda alle colibrì, la cautela è imposta dai numeri, e non solo dagli inopinati passi falsi tipo Conegliano. A proposito: guardando il bicchiere decisamente vuoto dopo l’annuncio del ritiro della Spes, la parte (poco) piena interessa da vicino la Scavolini, che con la cancellazione dei punti guadagnati contro le pantere venete si ritroverebbe addirittura a sole tre lunghezze dal quarto posto. Evitando di guardare al terzetto di vertice, per non farsi venire mal di testa, la squadra di Pedullà sarebbe vicinissima alla piazza occupata meritatamente da Piacenza, allenata dall’ex Riccardo Marchesi, travolta a Pesaro e alla quale renderà visita il giorno dell’Epifania.
Infatti, con Conegliano fuori dalla classifica, Piacenza – come quasi tutte le altre – perderebbe 3 punti, scendendo da quota 18 a quota 15, mentre la Scavolini lascerebbe per strada solo un punto, da 13 a 12.
I numeri di cui intendevo occuparmi, però, sono altri, assai più preoccupanti: riguardano la ricezione, soprattutto quella perfetta (che poi non si capisce perché venga definita così quando in Champions League si fa riferimento – più correttamente – all’eccellente). Contro Chieri, come già in altre occasioni, le colibrì sono state deficitarie, chiudendo con un misero 43%, soprattutto con un pessimo 15% nella ricezione perfetta. Che le avversarie “mirino” alle mani e alla braccia di Brinker e Klineman, non è una novità. Per fortuna che c’è una Monica De Gennaro, semokicemente maestosa. Ed è evidente che il lavoro fatto dai coach di Stanford, dove ha studiato e giocato Alexandra, non era all’altezza. A Pesaro, però, Alix, come Maren e le altre, può contare sul Professor Luciano Pedullà. Lei deve lavorare, molto, moltissimo. Intanto, e qui entriamo nelle sensazioni, è piaciuta moltissimo la scelta di Pedullà, che ha mandato in campo Laura Saccomani (al posto dell’americana) nel giro dietro, quando doveva ricevere. E che Laura abbia chiuso con il 50% in ricezione è promettente, visti i problemi accusati in passato.
Insomma, la sensazione è che se la ricezione migliorerà, Francesca Ferretti potrà rifornire le centrali e le due schiacciatrici (in particolare Brinker) di quei palloni che scatenano la determinazione – quasi feroce – della tedesca e concedono alla californiana, che a fine partita ha esibito grandi sorrisi, e non solo per la presenza dei familiari in tribuna, di sfruttare le lunghe braccia e la capacità di colpire le difese avversarie. Tutto ciò, aggiunto al “braccio di ferro” di Serena Ortolani, può fare crescere in maniera esponenziale il potenziale offensivo delle colibrì.
Di certo c’è che Chieri ha subìto una pesante battuta d’arresto che ha fatto arrabbiare l’amministratore delegato Andrea Costa: “Sono molto deluso dell’approccio alla partita, della gestione della gara e del comportamento delle ragazze” ha dichiarato Costa. Che qualcuno l’abbia informato di una giocatrice che appena scesa dal pullman arrivato a Campanara ha acceso una sigaretta fumando davanti a tutti?
Chi, invece, è apparsa soddisfatta, anche se non al 100 per cento, è Elisa Manzano, i cui numeri sono importanti (10 punti con un ace e un servizio sbagliato e soprattutto una lunga serie di battute efficaci), 2 muri e 54% offensivo.
“Finalmente, le battute entravano e le cose andavano come dovrebbero andare: sono contenta. Anche l’attacco non è andato male. Potevo fare qualcosa di più al muro, essere più incisiva. La soddisfazione maggiore, però, è per il successo della squadra. Abbiamo iniziato male la stagione, e le sconfitte iniziali, unite a quella di Conegliano, non ci hanno permesso di entrare in Coppa Italia. Ci dispiace, ma stiamo recuperando e anche in Champions andiamo bene, tanto da avere passato il turno”. Contro Chieri, Elisa è sembrata assolutamente diversa da quella vista all’opera nelle partite precedenti. Più coinvolta, più presente sul taraflex, sotto la rete. E che abbia dichiarato di essere insoddisfatta del muro, che avrebbe potuto fare di più, è un buon segno. Che l’abbia pungolata la concorrenza di Lulama Musti De Gennaro?
Una cosa è certa, il Professore è un grandissimo tecnico, ma anche un fine psicologo. E a fine partita è andato a raccogliere l’abbraccio del pubblico, che segue con affetto le colibrì. “E noi vogliamo molto bene al pubblico – ha detto Luciano Pedullà – Se mi è permesso, il 2011 si è concluso come doveva, anche se grida ancora vendetta la partita che abbiamo buttato via – sotto tutti i punti di vista – a Conegliano. Siamo una squadra che ha un valore decisamente superiore a quello delle formazioni che abbiamo affrontato in quest’ultimo periodo e che è pari a squadre come Bergamo, e come Piacenza e Modena che incontreremo subito nel nuovo anno. Dobbiamo esprimere bene la nostra giusta capacità di gioco”.
Qualche giorno di riposo prima del tour de force di gennaio?
“Usciamo da un ciclo intensissimo in cui abbiamo fatto bene sia nell’atteggiamento che nel comportamento. E adesso servono tre giorni di riposo che daranno alle ragazze la giusta carica per riprendere un cammino che deve essere migliore rispetto a quanto fatto finora”.
Buon anno, di cuore, a coach Pedullà e alle sue ragazze, ma anche alla società, a tutto lo staff e allo sponsor, alla famiglia Scavolini, con l’augurio di rivedere presto Valter fare compagnia alla cognata Carla, sempre presente al PalaCampanara.
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