di Redazione
30 dicembre 2011
di Giacomo Mattioli*
FANO – Si sta parlando molto in questi giorni dei giovani e dei cosiddetti “sballi” del weekend: la discussione, però, va mantenuta entro i binari giusti, perché solo così potrà essere davvero utile e fornire proposte per evitare il ripetersi di spiacevoli situazioni.
Non dimentichiamo che se oggi il centro storico è vivo e frequentato da tanti ragazzi, lo si deve all’impegno di tanti gestori di locali che hanno creduto e investito su Fano: ricordo che appena 10 anni fa io stesso e i miei coetanei non trovavamo proposte interessanti per noi ventenni di allora, e dovevamo necessariamente spostarci altrove. Oggi, grazie anche alle condizioni create da questa Amministrazione, i nostri giovani possono trascorrere le serate in tutta sicurezza nella nostra città senza mettersi in strada; Fano non è più “un paese per vecchi”.
Ho molto apprezzato l’intervento di ieri dell’Assessore Serfilippi, e anch’io voglio rimarcare come i ragazzi di cui si sta parlando sono un’esigua minoranza in termini numerici rispetto al totale dei giovani che abitualmente frequentano i locali del nostro centro storico in modo responsabile.
Non si deve perciò fare di tutta l’erba un fascio, come d’altra parte non si deve sottovalutare il problema. Problema che, forse, ha le sue radici non solo nella cosiddetta “mancanza di valori” di una generazione che è abituata ad avere tutto e subito, ma anche nella crisi della famiglia.
Troppo spesso, infatti, la famiglia abdica al suo ruolo educativo demandandolo ad altre istituzioni o alla scuola, giustificando sempre e comunque il comportamento dei figli. Il risultato è che a volte capita che i ragazzi tornino a casa ubriachi, oppure che vadano a comprarsi da bere al supermercato ed escano di casa con zaini pieni di bottiglie senza che nessuno se ne accorga.
Come già detto, anche questi sono episodi minoritari rispetto al totale delle famiglie, ma comunque allarmanti: credo pertanto che, per capire a fondo la natura del problema e per avanzare possibili proposte, una strada utile sia quella proposta dall’Assessore Serfilippi e cioè di coinvolgere i giovani stessi, con incontri periodici di ascolto ma anche educativi. I nostri ragazzi hanno bisogno di modelli sani, e le istituzioni devono essere il primo soggetto promotore di certi valori.
Dobbiamo arrivare a responsabilizzare i giovani più “seri” per fare in modo che siano loro stessi ad isolare quelli che esagerano, col bere come con i comportamenti incivili, ma questo sarà possibile solo se istituzioni, esercenti, forze dell’ordine e giovani stessi remeranno dalla stessa parte.
Sì ai controlli quindi, magari potenziandoli, sì a dure sanzioni per chi non rispetta le regole: i divieti esistenti sono già abbastanza, non servono nuove regole ma serve invece che tutti le rispettino.
*Capogruppo “La tua Fano”
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