Matteo Ricci: “Troppi 60 Comuni per poter contare in Regione”

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29 dicembre 2011

Dalla crisi e dal bilancio alla Fano-Grosseto e al “digital divide”: tanti i temi trattati dal presidente della Provincia durante il pranzo di fine anno con la stampa

 

Matteo Ricci pranzo fine anno al Cral 1

Matteo Ricci a tavola con i giornalisti (foto Biagianti)

PESARO – L’anno della crisi del sistema capitalistico e dei tagli sanguinosi agli enti locali. Del Piano strategico, del festival della Felicità e del rilancio della Fano-Grosseto. Dodici mesi intensi per la Provincia di Pesaro e Urbino, quella con la “P” maiuscola intesa come ente. Si potrebbe parlare per giorni di quanto fatto e accaduto, sia dal punto di vista politico che sociale.

Ha provato a sintetizzare il 2011 su cui sta per calare il sipario Matteo Ricci, il presidente della Provincia che ha invitato la stampa locale a pranzo. Sul San Bartolo, nei locali del Cral utilizzati da dipendenti ed ex dipendenti dell’ente, prima di gustare un meraviglioso brodetto di pesce cucinato da Pasquale Remorino, Alfio Morotti e rispettive consorti (Giusi e Marta), Ricci ha ringraziato i giornalisti. “Anche nel 2011 la copertura mediatica è stata corposa e di qualità” ha detto, per poi addentrarsi nelle questioni contingenti.

Si è aperta quella che io chiamo nuova era geologica – la dichiarazione del presidente della Provincia – determinata da due elementi di complicazione: la crisi economica e l’antifederalismo. Si è innescato un discorso sul futuro delle Province che col decreto Monti verranno ridisegnate in enti di secondo livello. Il fatto che nel nostro territorio solo il 37% dica sì all’abolizione dell’ente (i dati sono di un sondaggio de Il Resto del Carlinondr), a fronte di una media nazionale superiore all’80%, fa capire come da noi la Provincia e il suo ruolo siano percepiti“.

 

TRA BILANCIO E PIANO STRATEGICO

Parole, quelle di Matteo Ricci, che divengono ancora più soddisfatte quando si parla di bilancio: “Si è detto un sacco di stupidaggini al riguardo, ma la verità è che abbiamo chiuso l’anno in pareggio, riuscendo a rimanere all’interno del Patto di stabilità, il tutto senza vendere nemmeno un garage. Tutte le alienazioni le riverseremo sul 2012“. Del Piano strategico, considerato centrale nella costruzione di un futuro migliore, il presidente dice che “la Regione si è rifatta alle linee guida da noi approvate“. E poi lancia lo slogan urbanistico – “Costruire nel costruito” – che considera il volano della ripartenza assieme a turismo, green e domotica, dopo il fallimento del sistema capitalistico occidentale. “Qualcuno ha ironizzato sul tema della felicità – ha continuato – ma in altre regioni sono le Camere di commercio a fare quello che abbiamo fatto noi“.

 

 

Matteo Ricci pranzo fine anno al Cral 2

Un altro momento del pranzo al Cral sul San Bartolo (foto Filippo Biagianti)

IL 2012 DEL PRESIDENTE

Lavoreremo a testa bassa fino all’ultimo giorno di mandato – ha ribadito Ricci quanto dichiarato l’indomani dell’approvazione del decreto Monti che depotenzia le Province – Vogliamo essere i protagonisti del cambiamento. Il tema è quello di fare meglio con meno. Ecco perché Stato, Regioni, Province e Comuni dovranno riorganizzarsi rivedendo i rispettivi compiti. Dal 2014 la Provincia sarà meno forte rispetto ad ora e 60 Comuni sono troppi per poter contare qualcosa. Tolti Pesaro, Fano e Urbino, gli altri 57 Comuni faranno fatica a rapportarsi in Regione senza la Provincia. Ecco che i 10 bacini omogenei, da noi individuati nel Piano strategico, dovranno operare anche politicamente“.

Il bilancio 2011 è stato chiuso in pari, ma il prossimo? “Dovremo far fronte ai nostri fondamentali – e cioè a strade, scuole, territorio – senza risorse. Calcolate che nel 2008, per le strade ex Anas come la Pesaro-Urbino, la Pergolese e la Flaminia dal Furlo in su, lo Stato ci forniva 9,5 milioni di euro all’anno per la manutenzione. Una cifra scesa, nel 2010, a 6 milioni. Bene, nel 2012 le risorse per tale scopo saranno zero. Considerando che non possiamo aspettarci soldi, al governo Monti chiederemo di alleggerire il Patto di stabilità“.

 

LA FANO-GROSSETO E IL WEB 2.0

Dopo aver indicato il salvataggio della Tallarini e di altre ditte come il momento migliore dell’anno che volge al termine, e conseguentemente la chiusura di alcune aziende del territorio come il più triste, Ricci ha virato il discorso sulla Fano-Grosseto: “A un anno dall’occupazione della Guinza, abbiamo rimesso in piedi – grazie alla strategia dell’Italia centrale – un discorso che da anni era morto e sepolto. C’è un’Ati (acronimo di associazione temporanea di imprese, ndritalo-austriaca che entro giugno formulerà la sua proposta su un discorso che vede come capisaldi il contributo dello Stato, il pedaggio e la defiscalizzazione“.

La chiusura del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino è sui giovani e l’innovazione: “Bisogna comprendere come il mondo della comunicazione sta cambiando la pubblica amministrazione. Ecco che focalizzeremo l’attenzione sui social network che ridisegnano le pubbliche amministrazioni e il loro modo di operare“.

L’assessore Tarcisio Porto – presente al pranzo di fine anno al pari degli omologhi Massimo Galuzzi, Renato Claudio Minardi e Massimo Seri, del direttore generale dell’ente Marco Domenicucci, del capo dell’ufficio stampa Marcello Ciamaglia e di Francesco Nonni – ha chiosato in tal senso rivelando come al termine del 2012 il 99,9% del territorio provinciale sarà coperto da connessione a internet veloce. “Il digital divide, il divario digitale, sarà pari a zero“.

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