La spesa? Cambiopasso te la porta a casa in risciò

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13 ottobre 2011

Cambiopasso

Lo staff del Cambiopasso

PESARO – Ahimè, il frigo è quasi vuoto, altrettanto la dispensa. E non ho tempo, né voglia di andare al supermercato o chissà dove. Allora, tramite un sito internet, ordino ciò di cui ho bisogno; si tratta di una spesa diversa. Poi vi spiegherò.

Intanto vi basti sapere che due giorni dopo, rispetto alla mia richiesta, il campanello di casa annuncia l’arrivo della mia spesa. Pasta, frutta, formaggi, carne. E il mio caffè preferito che non poteva mancare. Va beh che il sito parla di “consegna dal minimo impatto ambientale”…ma non mi aspettavo tanto: un aitante signore è arrivato fin qui …in bicicletta (!!!) e, con appena un po’ di fiatone ma col sorriso sulle labbra, recapita sulla soglia della mia abitazione i prodotti richiesti.

Qui c’è della lucida follia… bisogna vederci chiaro!

Alessandro, Anna, Cesare, Chiara e Ludovica sono cinque ragazzi intorno agli anta, ora cinque amici, che hanno in comune un percorso che li ha portati a vivere l’economia ed il territorio con senso di responsabilità; percorso fatto di attenzione per il consumo ed il risparmio consapevoli, di esperienze nei gruppi di acquisto solidali e di amore per la loro terra. Sia con la t minuscola che maiuscola.

Eccoci qua con Alessandro ed Anna, moglie e marito, che, con i loro amici, hanno fondato la Cooperativa Motoaluogo, il cui primo progetto è, appunto, Cambiopasso, (www.cambiopasso.com),  operativo dal 1 ottobre.

Cambiopasso

Cambiopasso, foto di gruppo

“Cambiopasso perché vorremmo rallentare per ritrovare il giusto passo. E, insieme ai prodotti locali, vorremmo consegnare una nuova consapevolezza del nostro splendido territorio. Sostanzialmente consegniamo a domicilio, nella città di Pesaro, i prodotti territoriali, stagionali, a filiera controllata. L’anello pazzo, ma debole al tempo stesso, è dato dal fatto che il nostro mezzo di trasporto è la bicicletta. Abbiamo attrezzato una sorta di risciò con un carrello con copertura impermeabile; all’interno un piccolo frigorifero per ospitare i prodotti che devono essere garantiti freddi.  Forse non sempre sarà possibile utilizzare la bici e allora potremmo attivare un mezzo elettrico; tuttavia la bicicletta vuole essere anche una provocazione, un sassolino che cade dalla montagna. E chissà che in futuro non si riesca a coinvolgere nelle consegne studenti, lavoratori part-time e chiunque voglia collaborare e condividere la nostra idea”.

Alessandro e Cesare, i due pedalatori della compagnia, hanno cominciato ad allenarsi fin da giugno, per fare la gamba, come si dice in gergo, ed ora arrivano a percorrere, col risciò, 30/40 Km al giorno. Diciamo che, all’approssimarsi della sera, quantomeno non avvertiranno l’esigenza di rinchiudersi in una qualsiasi palestra per sgranchirsi le ossa!

Molti prodotti biologici arrivano sulla nostra tavola mediante la partecipazione ai Gruppi di acquisto solidale. E’ lecito chiedersi se e come Cambiopasso faccia loro concorrenza.

“Tutti noi facciamo parte di gruppi di acquisto e ci crediamo molto. – risponde Alessandro – Il G.a.s. non è un semplice negozio, è un modo di vivere e richiede impegno, presa di coscienza , responsabilità; senza dei quali si creerebbero difficoltà al produttore, che deve poter contare sulla capacità di organizzazione del gruppo di autogestione. Ci sono, però, tantissime persone che non se la sentono di impegnarsi in questo modo, eppure sarebbero desiderose di assaggiare quel formaggio, tanto per dire, che è così buono ed è a due passi da noi. E soprattutto hanno la consapevolezza che il consumo ha anche un significato politico, una scelta critica che si ripete quotidianamente.  Ecco qui entra in gioco Cambiopasso: noi quel formaggio te lo portiamo a casa e, se vuoi, ti mostriamo la faccia di chi ha munto la mucca. In sostanza il G.a.s. rimane una cellula sociale fortissima e con un enorme potenziale ed il nostro progetto va nella stessa direzione.”

Questi ragazzi sembrano così virtuosi che mi fanno quasi sentire in colpa ed una parte di me vorrebbe coglierli in un momento di cedimento, vederli ad esempio abbuffarsi in qualche fast food d’infima categoria.

Invece anche semplicemente guardandoli in faccia capisco che c’è bisogno di donne e di uomini così.

Cambiopasso

Cambiopasso

“In questa periodo di crisi – conclude Anna – o vivi il cambiamento imposto con sofferenza o come stimolo propulsivo per fare dell’altro e, affinché l’economia, fatta anche di valori e relazioni, possa sostenersi, è necessario trovare altri canali. La follia creativa del nostro progetto è nata così e l’impegno di metterlo concretamente in piedi ci ha restituito una vitalità straordinaria. L’attività di Cambiopasso potrà andare bene o male. Ma in questo momento è ciò che ci fa stare bene e ci sembra la cosa giusta da fare.”

Un commento to “La spesa? Cambiopasso te la porta a casa in risciò”

  1. paola rottola scrive:

    Bravi ! Bravi ! Bravi ! Rallegramenti per aver attuato il vostro progetto.
    Mi auguro che continui e cresca con voi e con tanti nuovi aderenti.
    Son convinta che sarà un lavoro ben apprezzato sul territorio e l’articolo ne è un primo esempio.
    Intanto diffondo la notizia a:
    Manuela Bagni Sole Blu di Senigallia (avete pensato a consegne post spiaggia pre pranzo casalingo come succedeva a me quando vivevo in Africa e tornavo dal mare con il pesce appena sfilettato pronto da tuffare in padella appena arrivata a casa)
    Federico per i suoi amici di Pesaro, alcuni più grandi di noi, spesso singoli che pensano che acquisti in stile G.A.S. siano solo per famiglie………
    ad altri amici di Senigallia ( presto vi estenderete anche lì, non è vero ?? Comunque ve lo auguro…..)
    e se fate un comunicato stampa mandatemelo comunque che anche qui a Milano c’è interesse per iniziative simili.
    Riprenderò anche i contatti con Ciclobby, nel cui consiglio direttivo son stata in qualità di consigliere anni fa. Le nostre iniziative di spesa (tutti i generi merceologici) si limitavano all’accompagnamento di non- vedenti con quadricicli per i negozi della città. E poi ACMA- Ass Cicli e Moto , ben presente ed attenta allo sviluppo della bicicletta.
    Senza contare la fattiva presenza nelle commissioni tecniche per la formulazione di leggi regionali sulle piste ciclabili e sulle flotte elettriche (AEM ne ha avuta una, A2A Milano e Brescia ha recentemente rilanciato simili inizitive, a Londra il latte viene consegnato con mezzi elettrici, in Liguria Olio Carli utilizza veicoli elettrici, etc.)
    Ludovica e Cesare (e per estensione anche i soci che condividono vostri stessi ideali) vi sono vicina , pronta a far quanto potrò per sostenervi.
    Con molta simpatia e Auguri
    Paola V. Rottola

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