di Luciano Murgia
PESARO – Imbarcazioni pesaresi grandi protagoniste alla Barcolana. E se a vincere – bissando il successo della precedente edizione – è stata Esimit Europa dell’armatore goriziano Igor Simcic che può contare su un mega sponsor come Gazprom, Edo Ziccarelli, della Lega Navale Italiana sezione di Pesaro, ha timonato Moonshine, la barca progettata da Paolo Cori, fino al decimo posto, primo di classe.
Legittima la motivazione del “principe della vela “pesarese.
“Sì, perché la nostra barca ha vent’anni, eppure ha messo dietro scafi di ultimissima generazione. Sono molto contento del risultato, ma anche perché sono andati bene gli altri equipaggi pesaresi”.
Pensate che in classifica generale, oltre al decimo posto di Edo Ziccarelli e Moonshine, abbiamo il 23° di High 5 Polimor di Anteo Moroni, il 28° di Chica Magnum di Giovanni Gasparini e il 33° di Uniklima Game On di Morsiani e Piccarreta che ci hanno fatto la diretta della regata.
Tornando a Ziccarelli, è stata la regata progettata. Ottime scelte, perfetto lavoro a bordo, il decimo posto è meritato e costituisce un premio alla bravura di skipper ed equipaggio.
“La scelta è stata perfetta, ma anche fortunata, perché non è facile partire bene tra tante barche”. Alla partenza – ci ha confermato l’ufficio stampa – erano 1.762.
Vista in tv, una grande emozione. Immaginiamo da bordo.
“L’emozione è stata davvero tanta – racconta Edo Ziccarelli -. Pensi che alla prima boa eravamo quarti, attaccati a mostri di 80-100 piedi, da 30 metri, mentre noi siamo da 50 piedi, poco più di 15 metri. Siamo partiti con la bora, a tutta tela, volavamo a 18-20 nodi”.
Ammirata in tv, Esimit sembrava imbattibile, dopo una partenza stratosferica.
“Non poteva che vincere, ci mancherebbe altro – sottolinea Edo – ma mi faccia esprimere tutta la soddisfazione per il risultato assoluto e per quello di classe. Arrivare prima è stata una bella impresa”.
Non a caso, il progettista Paolo Cori ritiene che… “ il decimo posto di Moonshine vale come una vittoria. Edo è stato bravissimo nella partenza. La storia della Barcolana racconta che quando c’è bora si deve partire dal centro linea e puntare verso Miramare. Per non avere fatto così, ne ho perso una, imparando la scelta giusta. Quella che ha fatto Edo, bravissimo!”.
Un suo parere su Esimit: è imbattibile?
“No – replica sicuro il famoso progettista dorico – si può fare meglio. É una barca costruita per regate oceaniche, tipo la mitica Sydney-Hobart. Per la Barcolana serve una barca più leggera e più veloce”.
A cosa sta lavorando Paolo Cori?
“In molti vorrebbero una barca “cattiva”, ma i soldi per il budget necessario mancano. Si sta alla finestra per veder cosa succede nel mondo, come evolve la crisi economica”. Che evidentemente blocca anche i sogni di molti velisti.
Intanto, però, Paolo Cori ha vissuto con grande soddisfazione il campionato italiano Tridenti, disputato nel mare di Venezia.
“Ho avuto l’ennesima conferma della bontà del progetto”.
Lasciamo Paolo Cori ai suoi progetti e torniamo alla Barcolana. Anche quest’anno si è ben comportata Chica Magnum.
“Siamo soddisfatti – commenta la skipper Francesca Flamini – anche avevamo fatto un po’ meglio lo scorso anno…”.
Confermarvi fra le prime trenta è un risultato assai positivo. Nello sport, spesso è più facile vincere che confermarsi al vertice. Il 28° posto è degno di lode.
“Siamo soddisfatti perché quest’anno – spiega Francesca – abbiamo fatto un equipaggio misto, tra quello femminile di Chica Magnum e quello maschile di Chica Boba II. Il lavoro di gruppo è ben riuscito. La regata è stata magnifica, in un campo davvero molto bello, con sole e vento. E pensare che avevamo ipotizzato nuvole e pioggia”.
Una cosa è certa, i velisti pesaresi si sono comportati molto bene. Dubitiamo che altre città possano vantare quattro imbarcazioni fra le prime 33.
A livello assoluto, questo il comunicato ufficiale diffuso nel primo pomeriggio dal comitato organizzatore.
“Esimit Europa 2 fa il bis, vincendo la seconda edizione consecutiva della Barcolana. Solo una serie di salti di vento nell’ultimo lato hanno precluso allo scafo di Igor Simcic, timonato da Alberto Bolzan e con alla tattica il Jochen Schumann (3 volte oro olimpico), la possibilità di abbattere il record di percorrenza fissato l’anno scorso con il tempo di 56’13”. Quella di Esimit Europa è stata una regata pressoché perfetta, a partire dalla scelta in partenza: lo scafo blu che porta le insegne dell’Unione Europea è partito molto alto sulla linea nei pressi di Miramare, azzeccando l’area del campo più battuta dalle raffiche di borino (15 nodi in partenza). Immediatamente dietro ad Esimit, Maxi Jena dello sloveno Mitja Kosmina (vincitore dell’edizione 2009), l’equipaggio croato di Shining Umag di Zeljko Perovic, e poi tutte le altre che hanno fatto scelte diverse sul primo lato, fra queste: Moonshine, Wild Joe, Tutti per AISM, Casali e Veliki Viharnik. Esimit Europa ha passato la prima boa in acque slovene in 18′, con un vantaggio di circa 6′ sugli inseguitori sloveni. Per Simcic e soci è partita quindi una cavalcata solitaria in direzione della boa a largo di Miramare alimentata da un rinforzo del vento sino a 22 nodi, che ha fatto tremare il record dell’anno scorso per quindici minuti buoni. Poi, dopo il passaggio a largo del castello di Massimiliano Carlotta, la regata è diventata un rebus da interpretare: salti di vento e intensità in calando. Due fattori che hanno rallentato la marcia dei campioni di Esimit, che hanno tagliato per primi il traguardo con circa 2′ di ritardo rispetto alla prestazione del 2010 (il tempo deve essere ancora ufficializzato dalla Giuria). E mentre alla Società velica di Barcola Grignano e sulle Rive si festeggiava il vincitore, la seconda assoluta – Maxi Jena – aveva appena passato l’ultima boa, chiudendo poi in seconda posizione. Terza Shining Umag, quarta Veliki Viharnik dell’inossidabile Dusan Puh, quinta Idrusa Calvi Network timonata da Paolo Montefusco, sesta E1 Pewag con al timone Tos Skrt Golja, settima Ourdream di Roberto Zambelli, ottavo Campione del Garda di Mauro Pelaschier, nono Red Carpet con al timone Stefano Cherin e decimo Moonshine del pesarese Edoardo Ziccarelli”.