di Davide Perugini
20 gennaio 2020
PESARO – Non sappiamo chi vincerà lo scudetto il prossimo giugno, ma se fossimo Milano o la Virtus Bologna, ci augureremmo di incontrare Sassari il più tardi possibile nei playoff, perché questo Banco di Sardegna è una squadra forte, molto forte, che è scesa a Pesaro senza Evans, infortunato, e che deve aggiungere il nuovo arrivato Dwight Coleby, ad un roster dove uscirà il lituano Sorokas, che verrà utilizzato solo in Coppa, almeno per il momento, perché crediamo che alla fine, la Dinamo sceglierà di passare al 6+6 prima dei playoff, proprio per cercare di far tornare in Sardegna lo scudetto, tra l’altro, questa squadra, dall’arrivo di Pozzecco, giusto un anno fa, ha collezionato un numero di vittorie impressionanti, anche se il Poz a molti non convince come allenatore, ma i numeri sono tutti dalla sua parte.
Doveroso preambolo, per analizzare la prestazione di ieri sera della Vuelle, perché come avevamo sottolineato i demeriti della Fortitudo, nella vittoria della Carpegna Prosciutto la scorsa settimana a Bologna, è giusto sottolineare i meriti altrui, quando si perde, e contro questo Banco di Sardegna, anche la migliore Vuelle non avrebbe avuto nessuna speranza di conquistare i due punti.
Ma quella di ieri non è stata la migliore Vuelle, è stata una squadra che ha giocato discretamente per un tempo, il primo, nel quale comunque ha subito 53 punti, per poi naufragare nel secondo, scoppola che era nell’aria, ma che poteva anche essere posticipata, se i ragazzi di Sacco avessero giocato tutti al 100% delle loro potenzialità, invece almeno tre di loro, hanno bucato completamente la partita, cominciando dalla prestazione offerta da Barford, un fantasma che si aggirava per il parquet della Vitrifrigo Arena, incapace di prendersi un tiro pulito, o di marcare il suo uomo in fase difensiva, messo in panchina giustamente dal suo coach, per far spazio ad un positivo Miaschi, per poi ritornare in campo, e farsi notare per l’azione simbolo del match, quella che ha dato il via al break decisivo del terzo quarto, con quel passaggio dietro la schiena finito nelle mani di Spissu, con l’incolpevole Eboua costretto a commettere un fallo antisportivo per fermarlo, dando via al break di 13 a 2 che ha spezzato in due, una partita che in ogni caso Sassari avrebbe vinto.
Ma anche Totè finisce dietro al banco degli imputati, con il croato Bilan che lo ha portato a scuola di post basso, finendo per farlo innervosire, aiutato nel compito magari da qualche fisco dubbio, ma non tale da giustificare il fallo antisportivo commesso nel terzo quarto, quello che lo ha costretto ad accomodarsi in panchina con cinque falli a carico, perché la crescita di un giocatore non deve essere solo tecnica, ma anche caratteriale, e il carattere è una qualità che certamente manca all’ex capitano Zach Thomas, giocatore che ormai sembra aver perso la voglia di combinare qualcosina di buono, e che attende solamente la retrocessione matematica per strappare il contratto, e fuggire dall’Italia prima della fine del campionato.
Non ci è piaciuto neanche Mussini, che stavolta non ha sfruttato a dovere i minuti concessigli, cosa che invece era successa a Bologna, mentre Drell non sarebbe andato neanche malissimo, se fosse stato un giovane italiano, col piccolo problema che sarebbe uno straniero, in una Vuelle che, senza Chapman, ha avuto in dote da tre dei suoi cinque stranieri, la bellezza di 4 punti, 2 rimbalzi ed un assist, cifre non proprio lusinghiere, per essere buoni, e che sono uno dei tanti problemi che non si sono voluti risolvere, insistendo nel tenere a referto due stranieri, ormai al margine delle rotazioni, e con pochissime possibilità di riscatto nell’immediato futuro.
Futuro che per la Vuelle continua ad essere poco roseo, dato che domenica prossima, Pesaro resterà alla finestra, ad osservare quello che succederà a Pistoia, dove l’Oriora ospiterà Treviso, con l’obiettivo primario, per i toscani, di vincere, e il secondario di ribaltare il meno 15 dell’andata, mente a Trieste farà visita una Milano distratta dagli impegni d’Eurolega, poi, la Carpegna Prosciutto andrà a Bologna, per incontrare la capolista, in un match dove la sconfitta potrebbe essere ancora più pesante di quella subita da Sassari, ma, come dicono quelli bravi, non sono queste le partite da vincere, col piccolo problema che, vincere le altre, potrebbe essere non più sufficiente per coltivare qualche speranza di salvezza.
I PIU’……
Paul Eboua (FOTO A LATO): 15 punti, 12 rimbalzi, di cui 9 offensivi, e non vanno a referto altri 5 o 6 solo toccati, senza riuscire a trattenere il pallone, il suo tempismo in questo gesto tecnico, potrebbe aprirgli strade importanti, per un ragazzo che ha margini di miglioramento notevoli, e che, rispetto a settembre, è cresciuto in modo esponenziale.
Federico Miaschi: E’ un giovane che non gioca da ventenne, e questo è uno dei più grandi complimenti che si possano fare ad un ragazzo italiano del 2000, un’ala che se metterà su un tiro affidabile, potrebbe anche tornare a Venezia il prossimo anno, anche se magari, in casa Vuelle, si augurano di averlo in A2 il prossimo ottobre.
Dyshawn Pierre: In settimana, coach Pozzecco aveva affermato che se l’anno prossimo non giocherà in Eurolega, ne rimarrebbe meravigliato, e dopo averlo ammirato a Pesaro, non possiamo che essere d’accordo col Poz, dato che ha disputato una partita al limite della perfezione, chiusa con 29 punti, 13 rimbalzi, per un 44 di valutazione totale.
… E I MENO DELLA SFIDA PESARO – SASSARI
Jaylen Barford: Uno su sette al tiro, 0 assist, 0 rimbalzi, perché per catturarli devi avere voglia di saltare, meno sette di valutazione in 12 minuti, in una partita che ci fatto rimpiangere il suo “solito” 6 su 17 dal campo.
Tiro da tre: Mentre Sassari si è confermata una delle più precise dall’arco, Pesaro ha mantenuto il suo triste 22%, che la sta caratterizzando nelle ultime partite, con la speranza che Chapman, rientri il più presto possibile.
Rimbalzi: 44-31 per Sassari, con la Vuelle che ne ha catturati più in attacco (16), che in difesa, non arrivando mai per prima su quelli contestati e su quelli vaganti, quelli dove servirebbero astuzia e reattività.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
In qualsiasi altra società ultima in classifica, questi 15 giorni di pausa, sarebbero accolti come manna dal cielo, tempo utile per inserire 1 o 2 nuovi giocatori, quelli indispensabili per cercare di invertire un trend che più negativo di così non si può, tra l’altro, non ci sarebbero neanche troppi dubbi su chi possano essere quelli da mandare via, perché Thomas ormai non timbra neanche più il cartellino, e Barford il cartellino lo vorrebbe timbrare da un’altra parte, magari in quella Grecia che da qualche settimana lo sta cercando con insistenza.
Ma sapete come vanno le cose in riva al Foglia, si decide sempre di privilegiare l’aspetto economico su quello tecnico, e pensare di regalare due-tre stipendi a stranieri che delle volte non scendono nemmeno in campo, viene ritenuto più economico, rispetto a pagare nuovi giocatori, che magari ti farebbero vincere qualche partita, ma se questo va bene in Via Bertozzini, non va bene a Baia Flaminia, quartiere dove abita coach Sacco, che continua imperterrito a chiedere almeno un centro degno di questo nome, al di là della crescita di Totè e del possibile rientro di Chapman, perché la prestazione di Bilan è stata solo l’ultima di una lunga serie, in cui i pivot avversari hanno approfittato della debolezza pesarese sotto canestro, per fare il bello e il cattivo tempo dentro l’area colorata.
Ma, temiamo, non succederà niente, a meno di qualche possibile scambio alla pari con la serie A2, o l’incasso di qualche buyout sostanzioso per Barford, da spendere però immediatamente, altrimenti la guardia dal ciuffo bianco rimarrà ancora da queste parti, a tirare col solito 35% dal campo, un peccato, perché al di là della salvezza impossibile da raggiungere, a questa Vuelle non mancherebbe tanto per giocarsela alla pari, con almeno altre 10 squadre della serie A, e i 4316 spettatori presenti contro Sassari, meritano di assistere a partite equilibrate, in un girone di ritorno dove, alla Vitrifrigo Arena, si presenteranno in quest’ordine: Brindisi, Treviso, Roma, Brescia, Varese, Pistoia e Venezia, e contro almeno cinque di queste sette avversarie, non sarebbe impossibile portare a casa la vittoria, ma per farlo, servirebbe una Vuelle al completo, con Chapman al 100%, un centro capace di fare cose elementari, ed una guardia che ogni tanto tiri con una percentuale vicina al 50%, chiediamo troppo? Temiamo di sì.
DAGLI ALTRI PARQUET
Giornata che non ha presentato sorprese, visto che la vittoria di Brescia contro Milano nel posticipo, rientra ormai nella norma, per un’Armani che ha già collezionato sette sconfitte, in un match che ha confermato la Germani come terza forza del campionato, la prima continua ad essere la Virtus Bologna, che liquida la pratica Pistoia quasi senza accorgersene, mantenendo due punti di vantaggio su Sassari.
Milano viene raggiunta al quarto posto da Brindisi, vincente solo al supplementare contro Roma, mentre continua la risalita di Venezia, che supera la Fortitudo, con i campioni d’ Italia che salgono a quota 20 punti insieme a Cremona, vincente a Treviso, con la De Longhi arrivata alla sesta sconfitta consecutiva.
In chiave playoff, importanti le vittorie di Reggio Emilia a Trento e di Varese, in casa contro Trieste, in una diciannovesima giornata che ha visto Cantù osservare il suo turno di riposo.
Articolo pubblicato in: Basket, il commento, Pesaro, Pesaro-Sport, Sport
Sassari troppo forte, ma non è stata la miglior Vuelle. L’analisi di Pu24
di Davide Perugini
20 gennaio 2020
PESARO – Non sappiamo chi vincerà lo scudetto il prossimo giugno, ma se fossimo Milano o la Virtus Bologna, ci augureremmo di incontrare Sassari il più tardi possibile nei playoff, perché questo Banco di Sardegna è una squadra forte, molto forte, che è scesa a Pesaro senza Evans, infortunato, e che deve aggiungere il nuovo arrivato Dwight Coleby, ad un roster dove uscirà il lituano Sorokas, che verrà utilizzato solo in Coppa, almeno per il momento, perché crediamo che alla fine, la Dinamo sceglierà di passare al 6+6 prima dei playoff, proprio per cercare di far tornare in Sardegna lo scudetto, tra l’altro, questa squadra, dall’arrivo di Pozzecco, giusto un anno fa, ha collezionato un numero di vittorie impressionanti, anche se il Poz a molti non convince come allenatore, ma i numeri sono tutti dalla sua parte.
Doveroso preambolo, per analizzare la prestazione di ieri sera della Vuelle, perché come avevamo sottolineato i demeriti della Fortitudo, nella vittoria della Carpegna Prosciutto la scorsa settimana a Bologna, è giusto sottolineare i meriti altrui, quando si perde, e contro questo Banco di Sardegna, anche la migliore Vuelle non avrebbe avuto nessuna speranza di conquistare i due punti.
Ma quella di ieri non è stata la migliore Vuelle, è stata una squadra che ha giocato discretamente per un tempo, il primo, nel quale comunque ha subito 53 punti, per poi naufragare nel secondo, scoppola che era nell’aria, ma che poteva anche essere posticipata, se i ragazzi di Sacco avessero giocato tutti al 100% delle loro potenzialità, invece almeno tre di loro, hanno bucato completamente la partita, cominciando dalla prestazione offerta da Barford, un fantasma che si aggirava per il parquet della Vitrifrigo Arena, incapace di prendersi un tiro pulito, o di marcare il suo uomo in fase difensiva, messo in panchina giustamente dal suo coach, per far spazio ad un positivo Miaschi, per poi ritornare in campo, e farsi notare per l’azione simbolo del match, quella che ha dato il via al break decisivo del terzo quarto, con quel passaggio dietro la schiena finito nelle mani di Spissu, con l’incolpevole Eboua costretto a commettere un fallo antisportivo per fermarlo, dando via al break di 13 a 2 che ha spezzato in due, una partita che in ogni caso Sassari avrebbe vinto.
Ma anche Totè finisce dietro al banco degli imputati, con il croato Bilan che lo ha portato a scuola di post basso, finendo per farlo innervosire, aiutato nel compito magari da qualche fisco dubbio, ma non tale da giustificare il fallo antisportivo commesso nel terzo quarto, quello che lo ha costretto ad accomodarsi in panchina con cinque falli a carico, perché la crescita di un giocatore non deve essere solo tecnica, ma anche caratteriale, e il carattere è una qualità che certamente manca all’ex capitano Zach Thomas, giocatore che ormai sembra aver perso la voglia di combinare qualcosina di buono, e che attende solamente la retrocessione matematica per strappare il contratto, e fuggire dall’Italia prima della fine del campionato.
Non ci è piaciuto neanche Mussini, che stavolta non ha sfruttato a dovere i minuti concessigli, cosa che invece era successa a Bologna, mentre Drell non sarebbe andato neanche malissimo, se fosse stato un giovane italiano, col piccolo problema che sarebbe uno straniero, in una Vuelle che, senza Chapman, ha avuto in dote da tre dei suoi cinque stranieri, la bellezza di 4 punti, 2 rimbalzi ed un assist, cifre non proprio lusinghiere, per essere buoni, e che sono uno dei tanti problemi che non si sono voluti risolvere, insistendo nel tenere a referto due stranieri, ormai al margine delle rotazioni, e con pochissime possibilità di riscatto nell’immediato futuro.
Futuro che per la Vuelle continua ad essere poco roseo, dato che domenica prossima, Pesaro resterà alla finestra, ad osservare quello che succederà a Pistoia, dove l’Oriora ospiterà Treviso, con l’obiettivo primario, per i toscani, di vincere, e il secondario di ribaltare il meno 15 dell’andata, mente a Trieste farà visita una Milano distratta dagli impegni d’Eurolega, poi, la Carpegna Prosciutto andrà a Bologna, per incontrare la capolista, in un match dove la sconfitta potrebbe essere ancora più pesante di quella subita da Sassari, ma, come dicono quelli bravi, non sono queste le partite da vincere, col piccolo problema che, vincere le altre, potrebbe essere non più sufficiente per coltivare qualche speranza di salvezza.
I PIU’……
Paul Eboua (FOTO A LATO): 15 punti, 12 rimbalzi, di cui 9 offensivi, e non vanno a referto altri 5 o 6 solo toccati, senza riuscire a trattenere il pallone, il suo tempismo in questo gesto tecnico, potrebbe aprirgli strade importanti, per un ragazzo che ha margini di miglioramento notevoli, e che, rispetto a settembre, è cresciuto in modo esponenziale.
Federico Miaschi: E’ un giovane che non gioca da ventenne, e questo è uno dei più grandi complimenti che si possano fare ad un ragazzo italiano del 2000, un’ala che se metterà su un tiro affidabile, potrebbe anche tornare a Venezia il prossimo anno, anche se magari, in casa Vuelle, si augurano di averlo in A2 il prossimo ottobre.
Dyshawn Pierre: In settimana, coach Pozzecco aveva affermato che se l’anno prossimo non giocherà in Eurolega, ne rimarrebbe meravigliato, e dopo averlo ammirato a Pesaro, non possiamo che essere d’accordo col Poz, dato che ha disputato una partita al limite della perfezione, chiusa con 29 punti, 13 rimbalzi, per un 44 di valutazione totale.
… E I MENO DELLA SFIDA PESARO – SASSARI
Jaylen Barford: Uno su sette al tiro, 0 assist, 0 rimbalzi, perché per catturarli devi avere voglia di saltare, meno sette di valutazione in 12 minuti, in una partita che ci fatto rimpiangere il suo “solito” 6 su 17 dal campo.
Tiro da tre: Mentre Sassari si è confermata una delle più precise dall’arco, Pesaro ha mantenuto il suo triste 22%, che la sta caratterizzando nelle ultime partite, con la speranza che Chapman, rientri il più presto possibile.
Rimbalzi: 44-31 per Sassari, con la Vuelle che ne ha catturati più in attacco (16), che in difesa, non arrivando mai per prima su quelli contestati e su quelli vaganti, quelli dove servirebbero astuzia e reattività.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
In qualsiasi altra società ultima in classifica, questi 15 giorni di pausa, sarebbero accolti come manna dal cielo, tempo utile per inserire 1 o 2 nuovi giocatori, quelli indispensabili per cercare di invertire un trend che più negativo di così non si può, tra l’altro, non ci sarebbero neanche troppi dubbi su chi possano essere quelli da mandare via, perché Thomas ormai non timbra neanche più il cartellino, e Barford il cartellino lo vorrebbe timbrare da un’altra parte, magari in quella Grecia che da qualche settimana lo sta cercando con insistenza.
Ma sapete come vanno le cose in riva al Foglia, si decide sempre di privilegiare l’aspetto economico su quello tecnico, e pensare di regalare due-tre stipendi a stranieri che delle volte non scendono nemmeno in campo, viene ritenuto più economico, rispetto a pagare nuovi giocatori, che magari ti farebbero vincere qualche partita, ma se questo va bene in Via Bertozzini, non va bene a Baia Flaminia, quartiere dove abita coach Sacco, che continua imperterrito a chiedere almeno un centro degno di questo nome, al di là della crescita di Totè e del possibile rientro di Chapman, perché la prestazione di Bilan è stata solo l’ultima di una lunga serie, in cui i pivot avversari hanno approfittato della debolezza pesarese sotto canestro, per fare il bello e il cattivo tempo dentro l’area colorata.
Ma, temiamo, non succederà niente, a meno di qualche possibile scambio alla pari con la serie A2, o l’incasso di qualche buyout sostanzioso per Barford, da spendere però immediatamente, altrimenti la guardia dal ciuffo bianco rimarrà ancora da queste parti, a tirare col solito 35% dal campo, un peccato, perché al di là della salvezza impossibile da raggiungere, a questa Vuelle non mancherebbe tanto per giocarsela alla pari, con almeno altre 10 squadre della serie A, e i 4316 spettatori presenti contro Sassari, meritano di assistere a partite equilibrate, in un girone di ritorno dove, alla Vitrifrigo Arena, si presenteranno in quest’ordine: Brindisi, Treviso, Roma, Brescia, Varese, Pistoia e Venezia, e contro almeno cinque di queste sette avversarie, non sarebbe impossibile portare a casa la vittoria, ma per farlo, servirebbe una Vuelle al completo, con Chapman al 100%, un centro capace di fare cose elementari, ed una guardia che ogni tanto tiri con una percentuale vicina al 50%, chiediamo troppo? Temiamo di sì.
DAGLI ALTRI PARQUET
Giornata che non ha presentato sorprese, visto che la vittoria di Brescia contro Milano nel posticipo, rientra ormai nella norma, per un’Armani che ha già collezionato sette sconfitte, in un match che ha confermato la Germani come terza forza del campionato, la prima continua ad essere la Virtus Bologna, che liquida la pratica Pistoia quasi senza accorgersene, mantenendo due punti di vantaggio su Sassari.
Milano viene raggiunta al quarto posto da Brindisi, vincente solo al supplementare contro Roma, mentre continua la risalita di Venezia, che supera la Fortitudo, con i campioni d’ Italia che salgono a quota 20 punti insieme a Cremona, vincente a Treviso, con la De Longhi arrivata alla sesta sconfitta consecutiva.
In chiave playoff, importanti le vittorie di Reggio Emilia a Trento e di Varese, in casa contro Trieste, in una diciannovesima giornata che ha visto Cantù osservare il suo turno di riposo.
Articolo pubblicato in: Basket, il commento, Pesaro, Pesaro-Sport, Sport