di Redazione
19 agosto 2015
FERMIGNANO – I giorni scorsi il direttore della Fondazione FS, ingegner Luigi Cantamessa, è venuto a far visita alla ferrovia Fano-Urbino.
Appuntamento alla stazione di Fermignano dove, ad accoglierlo, oltre ai rappresentanti dell’Associazione FVM e delle Associazioni ambientaliste (FAI, Legambiente ed Italia Nostra), erano presenti il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini e il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri.
La Fondazione FS è stata costituita nel marzo del 2013 con lo scopo di preservare e conservare a vantaggio delle generazioni future il patrimonio di storia e tecnica del trasporto ferroviario in Italia. Ha già individuato e messo in attività 4 linee ferroviarie, prive di trasporto pubblico regolare, nelle quali RFI, socio fondatore garantisce in regime di economia la manutenzione.
Le 4 linee in grado di far conoscere itinerari inconsueti della nostra bella “ provincia italiana” sono: la Ferrovia della Val D’Orcia (51 chilometri) Asciano-Monte Antico, la Ferrovia del Lago (9 chilometri) Palazzolo sull’Oglio-Paratico/Sarnico, la Ferrovia del Parco (76 chilometri) Sulmona-Castel di Sangro, la Ferrovia dei Templi (10 chilometri) Agrigento Bassa-Porto Empedocle. Altre linee si prevede entrino presto nel circuito di itinerari turistici e culturali della Fondazione.
L’ingegner Cantamessa, rilevando come il Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali Dario Franceschini ha una forte sensibilità per queste iniziative, ha spiegato che un possibile iter per la preservazione e valorizzazione della Fano-Urbino possa essere un “Protocollo d’intesa” tra i Comuni e tutti gli Enti interessati, in primis la Regione.
Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini si è già detto disponibile a fare da iniziale capofila.
Percorrendo il tratto da Fermignano ad Urbino, l’ingegner Cantamessa è rimasto affascinato dal paesaggio collinare ricco di vegetazione e dallo stato di conservazione delle opere d’arte. Al casello della Strada Rossa, mantenuto magnificamente dalla signora Antonia, per 40 anni casellante delle FS, a cui ha stretto con affetto la mano, è stato offerto un piccolo buffet di prodotti tipici locali. Di fronte all’esuberanza di fiori e colori a stretto contatto con la ferrovia, il commento è stato: “Questo non è un ramo secco, è un ramo fiorito!”.
Tutti i presenti, sottolineando che la ferrovia Fano-Urbino non è una linea desertificata dai flussi di traffico viaggiatori ma potrebbe essere una vera spina dorsale del trasporto pubblico, hanno ribadito la necessità di evitare possibili compromissioni future.
I treni turistici sulla ferrovia Fano-Urbino potrebbero essere dunque il primo passo verso una riattivazione totale della linea, ponendo fine ad una ferita inflitta al territorio. Il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri ha individuato nella Macro Regione Adriatico-Ionica il canale privilegiato per ottenere potenziali finanziamenti dall’Europa.
Concludiamo cedendo simbolicamente il testimone ai rappresentanti dei Comuni del territorio della Valle del Metauro per l’ennesima volta.
A questo punto aumenta il grado di responsabilità di ogni singolo amministratore locale che si trova, volente o nolente, di fronte ad un bivio: promuovere il proprio paese dal ruolo di “paese sconosciuto” a “borgo di eccellenza” grazie alle sinergie offerte e legate ad un sistema di trasporto di prim’ordine (treno, bus, bicicletta e.. cavallo di S.Francesco) oppure vederlo inesorabilmente avviato alla decadenza ed alla povertà economica e culturale grazie a scelte miopi ed arretrate.
Associazione FVM Ferrovia Valle Metauro
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