di Redazione
25 novembre 2014
ROMA – “832 siti di amianto bonificati su 33.610 individuati. Considerato che la legge che stabilisce la messa al bando dell’amianto è del 1992 abbiamo l’esatta misura di quanto siamo in ritardo”. Lo afferma l’On. Lara Ricciatti (Sel) che ha depositato oggi una interrogazione parlamentare per chiedere un maggiore impegno sull’emergenza amianto.
“Siamo il Paese delle emergenze cicliche, sono anni che si parla dei gravi danni che l’amianto provoca alla salute e all’ambiente, anche con momenti drammatici, ma nonostante ciò le azioni di bonifica sono lente e frammentarie”, aggiunge la deputata di Sel.
La legge 257/1992 ha previsto, infatti, l’obbligo per le Regione di adottare un Piano Regionale Amianto per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto.
La tutela ambientale e le opere di prevenzione e bonifica sono, quindi, regolate a livello regionale e rispecchiano le differenti sensibilità sul tema. E infatti già per quanto riguarda il mero censimento emergono le prime visibili carenze, allorché in alcune regioni diversi siti non risultano essere censiti, come lo stesso Ministero ha affermato di recente.
“Una situazione incredibile sulla quale ho chiesto al ministro dell’Ambiente quali iniziative intende adottare per accelerare lo smaltimento dei siti e per armonizzare l’azione delle diverse regioni. Lo smaltimento dell’amianto ha costi alti perché si tratta di rifiuti speciali che richiedono particolari modalità di trattamento, tuttavia è possibile intervenire anche in modo indiretto per incentivare i privati allo smaltimento – aggiunge Ricciatti -. Ho ricordato al ministro, ad esempio, la campagna di Legambiente che legava lo smaltimento dell’amianto alla sostituzione con i pannelli solari, usufruendo anche degli incentivi statali. Una iniziativa intelligente ed un modello di intervento che potrebbe essere replicato e declinato in diversi modi”.
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