Welfare, arriva la convenzione nelle Marche

WelfareIl fallimento della nuova social card nella sua veste di “carta acquisti” atipica, nello stile delle comuni carte prepagate (leggi maggiori info su https://www.cartedipagamento.com/carte_prepagate.htm), diretta cioè alla realizzazione dei vari acquisti, sta spingendo gli organi competenti verso degli ulteriori cambiamenti, molti dei quali a partire già dal 1° gennaio prossimo. Per scongiurare un ennesimo fallimento, cercando di definirne al meglio le caratteristiche, senza trascurarne gli aspetti peculiari di ciascun tessuto sociale e territoriale, per la provincia di Pesaro e Urbino sarà importantissimo il lavoro che verrà svolto attraverso la nuova convenzione nata tra il Dipartimento di Economia e Società Politica (DESP) dell’Università degli Studi di Urbino, il Centro Servizi Volontariato Marche, la Cgil e lo Spi – Cgil di Pesaro – Urbino, la Legacoop, la Confcooperative Marche, Cisl Marche e la Federazione pensionati Marche.

In particolare questo accordo mira proprio a fare delle ricerche atte a migliorare lo stato di “benessere” e di assistenza nel territorio. Il progetto si chiama Welfare Marche, ed ha lo scopo di individuare i settori ai quali dare priorità di intervento (e dove quindi la social card sarà uno dei tanti aspetti considerati), ed allo stesso tempo mettere in campo le soluzioni che saranno considerate più adatte per ciascun punto di criticità. Questo progetto avrà una durata di 18 mesi e chiederà la partecipazione e l’impegno di tutte le forze coinvolte, dai vari enti territoriali con attività prevalentemente di volontariato, alle varie organizzazioni politiche e non, oltre che ovviamente i soggetti che usufruiscono delle politiche attuali di “assistenza” riconducibili nell’ottica del welfare vero e proprio.

Quanto emergerà da questa attività di ricerca diventerà poi il materiale di base da cui partire per poter meglio definire le strategie di intervento, non solo a livello locale, ma anche nazionale. Nonostante la durata del progetto, già dalle prime indicazioni ottenute si potrebbero avere informazioni fondamentali per attuare scelte che al momento non trovano ancora un sostegno unanime. Chiarimenti che potrebbero condurre a dei cambiamenti di rotta sull’attuazione di una spending review che prosegue nel tagliare indiscriminatamente gli stanziamenti, anche laddove c’è invece reale bisogno di aiuti più consistenti e concreti.

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