Azzurre silenziose, sogno Olimpiade infranto. Per ora

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6 luglio 2012

KONYA – S’infrange a 5′ dalla sirena il grande sogno della Nazionale femminile di basket sorde. Le Olimpiadi restano, per adesso, un miraggio dopo la sconfitta con la Russia (55 46), anche se la possibilità che il torneo venga allargato a 12 squadre lascia ancora un piccolo spiraglio alle azzurine “silenziose” che si sono conquistate l’affetto di tutti a Konya.

La Nazionale Femminile Sorde impegnata a Konya (Turchia)

Partenza difficile contro la Russia: le mani sono gelide per la tensione ma la difesa funziona e al primo intervallino l’Italia è ancora lì (16-11). Poi arriva un break (25-13) che sembra una cima impossibile da scalare: ma proprio nel momento più difficile, il duo Canali-Cascio ritrova la verve offensiva e la zone-press ordinata dalla panchina frutta
un clamoroso recupero: parziale di 12-0 e si torna negli spogliatoi in perfetta parità, 25 25. Si comincia a sentire aria di ribaltone, invece la pausa fa bene alle russe che ritrovano lucidità e si organizzano meglio contro la difesa italiana: il match resta equilibrato, lo svantaggio è minimo per lunghi minuti (39-34 a fine 3° quarto) ma la Nazionale azzurra
non riesce più a riagganciare le avversarie. La svolta sul 41-38 con un contropiede fallito che avrebbe riaperto la partita. Poi Simona Cascio, Carica di 4 falli, deve fare per forza una sosta in panchina che costa cara: e quando rientra gli arbitri non hanno pietà. La siciliana chiude la sua grande gara con 18 punti e 16 rimbalzi. A quel punto la 17enne Sara
Canali, sfinita, le prova tutte, fino all’ultimo poi l’Italia si deve arrendere. Domani contro la Turchia si gioca per il 7-8 posto: dicono i vertici della Fssi che una vittoria è comunque preziosa nel caso all’Europa venga concesso un altro posto per i Giochi Olimpici. Ma certo che conquistarlo con sicurezza avrebbe avuto un altro sapore. Peccato. Ma
la delusione del momento deve lasciar posto all’orgoglio di essere arrivate a un passo da un traguardo che pareva una chimera appena qualche mese fa ai Mondiali di Palermo che hanno tenuto a battesimo questa Nazionale femminile. Può esserne orgogliosa la Federazione, il consigliere del basket Max Bucca, il Dt Beatrice Terenzi, i coach Sara Braida e Fabio Gelsomini: insieme hanno costruito dal nulla una realtà che oggi viene
guardata con rispetto. E la dignità per un giovane non udente è una conquista che vale.

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