Le plein, aafak! Il pieno, per favore.

di 

9 febbraio 2012

caro benzina

Caro benzina. Foto tratta dal web

MARRAKECH (Marocco) –  “Le plein, aafak!”

Devo tradurre? “Il pieno (e fin lì, anche non parlando francese, dovreste esserci arrivati…), per favore (questo era in arabo…una delle poche parole che sono riuscita ad imparare in 4 anni…)”. Mi ritengo fortunata di poter ancora dire questa frase al benzinaio a cuor leggero, senza dovermi  preoccupare di chiedere un prestito alla banca!

Le ultime notizie che mi giungono dal bel paese sono a dir poco allarmanti…1,80 € al litro???? La domanda mi sorge spontanea: ma come fate?

Noi siamo arrivati in Marocco nel 2007, la benzina costava 9,9 dirham (cioè, diviso 11, 0,9€). Ora, 4 anni e mesi dopo, crisi mondiale in corso, costa… 10 dirham (0,91€)!!!

Non sono qui per cercare di spiegarvi il perché, altri più ferrati di me in politiche economiche internazionali potranno trovare spiegazioni scientifiche e razionali a questi fenomeni.

Vorrei però fare qualche considerazione:

  1. 1€ al litro in Marocco é una cifra ENORME, se si pensa che lo stipendio medio é di 300€/mese
  2. conseguenza di ciò é che la maggior parte della gente non ha la macchina, si sposta in bicicletta, motorino, autobus o taxi. Le auto che girano hanno raramente un solo passeggero, spesso sono anche 6-7!!!
  3. cercando un lato positivo alla situazione italiana mi viene da dire che forse sarà la volta buona per spingere la gente a usare meno la macchina, a utilizzare il car-sharing, a muoversi in bici…
  4. se nel frattempo i servizi pubblici venissero rinforzati (conosco bene il problema a Pesaro, con autobus troppo rari e quindi tempi di attesa infiniti), magari si potrebbe anche usare il bus…

Un commento to “Le plein, aafak! Il pieno, per favore.”

  1. Mario scrive:

    90 cent e 300 euro di stipendio medio.

    1,80 euro e facciamo 1500,1200,1000 di stipendio medio in Italia? mi pare proprio che anche considerando lo stipendio piu’ basso la benzina sia comunque molto meno costosa qui anzichè li,senza considerare inoltre che qui quasi il 60% son tasse,quindi comunque un qualcosa deciso a livello governativo (nazionale e regionale) e non dal “giudice supremo dei prezzi”,ovvero il mercato.

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